Jet russo abbattuto caccia all’Orso Russo

Durante il Summit dei G20 che si è tenuto alcuni giorni dopo i tragici attentati dell’ISIS a Parigi, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin affermò pubblicamente che alcuni membri presenti a quel Summit internazionale finanziavano in modo diretto i terroristi dell’ISIS.

E una Nazione di queste è proprio la Turchia. Nazione che si è macchiata dell’abbattimento di un jet militare russo Su24 impegnato nella lotta al terrorismo islamico nei cieli siriani a causa di un ipotetico sconfinamento dello spazio aereo turco. La versione rilasciata dal Governo di Ankara afferma che il jet russo ha violato lo spazio aereo turco ed è stato abbattuto per proteggere la Turchia e dopo aver lanciato ben 5 avvertimenti al jet russo ma secondo altre versioni, tra cui quella degli Stati Uniti d’America, il caccia-bombardiere russo Su24 ha sì sconfinato in Turchia ma solo per 17 secondi mentre è stato abbattuto in Siria.

L’accusa lanciata dal Presidente russo Vladimir Putin ad Ankara è chiara: La Turchia finanzia l’ISIS attraverso l’acquisto di petrolio di contrabbando “acquistato” illegalmente dalle regioni occupate dai terroristi dell’ISIS. Contrabbando noto al Governo di Mosca da molto tempo.

Acquistano i barili di petrolio dall’ISIS a un prezzo per poi rivenderlo al doppio e “grazie” ai profitti extra ottenuti il Governo di Ankara bombarda la popolazione curda al posto dei fondamentalisti islamici.

Aviazione_Russa
Aviazione_Russa

Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin: “Da qui arrivano i soldi dei vari gruppi armati. Stiamo parlando di centinaia di milioni di dollari”.

Da 10mila a “soli” 2mila barili di barili di contrabbando al giorno, queste le forniture dell’ISIS sulla rotta Siria-Turchia affermate lo scorso luglio dal Presidente della Commissione Energia della provincia irachena di Ninvie, Hisham al-Brifkani.

Anche se potrebbero trattarsi di stime ufficiali, secondo il Direttore del Dipartimento di Analisi della società “Golden Hills Capitali AM” Mikhail Krylov potrebbero raggiungere circa i 250mila barili di petrolio di contrabbando al giorno.

L’Unione dei Produttori di Petrolio e Gas della Russia, attraverso Eldar Kasayev, membro del Comitato consultivo ha rivelato che il mercato nero del petrolio turco dipende direttamente dai vari intermediari che riescono a varcare il confine turco-siriano controllato dagli oppositori dei terroristi islamici dell’ISIS.

Orso_Russo
Orso_Russo

Quindi la Turchia non ha nessun interesse a distruggere l’ISIS e lo Stato Islamico, visto che fa affari con loro, e secondo alcune voci (Ancora da confermare) dietro una delle tante società turche intente a “commerciare” il petrolio di contrabbando dell’ISIS ci sarebbe Bilal Erdogan. Figlio dell’attuale Presidente della Turchia Erdogan.

La Turchia riesce a comprare il petrolio dai terroristi dell’ISIS a prezzi molto vantaggiosi, infatti, ora il prezzo al barile oscilla tra i 45 e i 50 dollari Usa mentre al mercato nero si aggira tra i 15 e i 25 dollari Usa. Un netto risparmio e alla fine sia la Turchia sia l’ISIS guadagnano per finanziare i loro raid mortali.

L’ISIS contro la Siria, l’Iraq e l’occidente, la Turchia contro la popolazione curda.

La Russia è disposta a continuare alla costituzione di un’alleanza anti-ISIS che comprenda pure la Turchia ma come risposta all’abbattimento del jet militare, intensificherà i bombardamenti al confine Siria – Turchia ma ci saranno altre conseguenze.

Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin: “Il problema non è la tragedia che abbiamo vissuto ieri. “Il problema è più profondo. Noi, e non solo noi, osserviamo come le autorità turche perseguano da molti anni politiche di islamizzazione del loro Paese” mentre il Presidente della Turchia Erdogan afferma che: “La Turchia non appoggia tensioni, crisi o ostilità. La Turchia sta sempre dalla parte della pace, della diplomazia e del dialogo. Continueremo a mantenere questo atteggiamento” ma intanto il Governo di Mosca minaccia di cancellare i vari progetti di cooperazione economica con il Governo di Ankara.

Nel frattempo Mosca ha deciso di inviare presso la sua base militare a Lattakia missili di difesa aerea S-400, capaci di abbattere velivoli a lunga distanza. Diciamo un piccolo avvertimento al Governo di Ankara di non commettere lo stesso errore di abbattere jet militari russi in azione in Siria. 

Quello che non sorprende è la docile reazione degli Stati Uniti d’America alla vicenda dell’abbattimento dell’aereo militare russo, che si è limitata a dare un leggero buffetto alla Turchia (Che vuoi che sia un militare russo deceduto) e un avviso alla Russia di cambiare atteggiamento riguardo alla guerra contro l’ISIS anche se le stesse autorità statunitensi hanno dichiarato che il jet russo ha varcato il confine turco per soli 17 secondi e che è stato abbattuto in territorio siriano e non turco.

Ricordiamo che la Turchia è un membro effettivo della NATO con un esercito in dotazione secondo solo a quello degli Stati Uniti d’America, quindi un alleato prezioso cui può essere “perdonato” tutto anche l’uccisione di un militare russo, lo sterminio della popolazione curda, la compravendita di petrolio di contrabbando e il finanziamento del gruppo terroristico di matrice islamica dell’ISIS, gli stessi che hanno compiuto i drammatici attentati di Parigi del 13 novembre scorso. 

Gli Stati Uniti d’America e i suoi “compagni” di ventura vogliono realmente sconfiggere il terrorismo islamico dell’ISIS oppure il vero obbiettivo è di abbattere il “cattivo” Orso Russo, l’unico che sino a oggi ha realmente combattuto in prima persona i terroristi?

Fonte: Google News; Sputnik Italia; MSN; Verosimilmente Vero Blog.

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