Ddl Cirinnà. PD diviso in 2 e “Pilato” Renzi

La discussione in aula del Ddl Cirinnà che si riferisce alle unioni civili gay è stata rinviata di 2 giorni, e sinceramente non ci sorprende, visto tutti i precedenti rinvii fatti dal Governo Renzi ma questa volta la situazione è preoccupante.

Oramai è ufficiale. Sulla questione delle unioni civili gay il Partito Democratico è spaccato in 2. Cattolici e Laici si combattono senza esclusioni di colpi, mettendo a rischio un diritto che manca da troppi anni nel nostro Paese.

Il Premier Matteo Renzi si è detto preoccupato della situazione interna al suo Partito, anche perché la spaccatura risulta tra le sue file di fedelissimi e in senato è il caos. Voci di corridoio parlano di uno scontro molto acceso (Avvenuto ieri a Palazzo Madama) tra il capogruppo del PD Luigi Zanda e il Senatore Pd Stefano Lepri (renziano e area cattolica) per la questione delle unioni civili gay, e il rinvio di 2 giorni dell’esame del Ddl Cirinnà ha dato nuova linfa alla guerra interna del Pd ma il rinvio è pura tattica politica.

Piccolo particolare, quando si inizia il giovedì si decide sempre di rimandare il tutto alla settimana successiva, e stranamente il 28 gennaio è un giovedì e curiosamente il 30 si svolgerà il Family Day per protestare contro l’approvazione del Ddl Cirinnà, manifestazione promossa da svariate associazioni pro-famiglia, dall’estremismo cattolico e appoggiato dal Vaticano.

Diritti_Civili
Diritti_Civili

Il rinvio potrebbe servire al Premier Matteo Renzi per capire l’umore della piazza cattolica, e muoversi di conseguenza per evitare ulteriori spaccature interne al Partito Democratico, anche perché diciamolo chiaramente, Renzi si sta giocando la tenuta del suo Governo, poiché anche all’interno del Nuovo Centro Destra, molti si sono espressi contro il Ddl Cirinnà.

E tutti i proclami sbandierati in questi ultimi tempi sull’assoluta sicurezza dell’approvazione da parte del Parlamento italiano della legge sul riconoscimento delle unioni civili fra persone dello stesso sesso? La classica aria fritta elettorale, in fin dei conti la tenuta del suo Governo vale molto di più.

Come detto, il 30 di questo mese, si terrà la manifestazione a favore della famiglia tradizionale del Family Day e sarà “benedetto” dal Vaticano, il quale non perde l’occasione di intromettersi nella politica italiana.

Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), Monsignor Galantino, durante la trasmissione di La7 “Di Martedì” non ha perso l’occasione di criticare il Governo Renzi sulla questione delle unioni civili fra persone dello stesso sesso, facendo irritare i parlamentari renziani, inoltre, nell’intervista rilasciata dal quotidiano Il Corriere della Sera parla di un “Sì” storico da parte della Chiesa Cattolica per le unioni civili fra persone dello stesso sesso ma solo se saranno prive di ogni forma di adozioni. Un segnale diretto alla fronda cattolica del Partito Democratico di continuare la battaglia per l’eliminazione dal Ddl Cirinnà delle Stepchild Adoption, nella speranza (Forse) di far saltare l’approvazione della legge.

Matrimonio_gay
Matrimonio_gay

I numeri in Senato parlano chiaro, più della metà dei senatori renziani risultano essere contrari alle adozioni. Numeri e tensioni che potrebbero mettere a rischio l’intera legge così com’è stata pensata.

Alla Camera è stato fatto circolare un documento interno ai Dem, denominato “Cattodem” in cui si chiede di stralciare le adozioni, un chiaro segnale delle divisioni interne al Partito Democratico sulla questione delle adozioni da parte delle coppie gay ma non è mancata la risposta dei favorevoli che dichiarano, attraverso il Senatore Francesco Verducci:No a ipotesi di stravolgimento del testo sulle Unioni civili. Tornare indietro sarebbe un errore esiziale e metterebbe a rischio la tenuta del Pd e l’approvazione della legge, vanificando l’importante lavoro di mediazione fatto finora”.

E sulla questione delle Stepchild Adoption, Franco Mirabello (AreaDem) ha dichiarato che:E’ giusto che su alcuni temi ci sia libertà di coscienza ma non ci sarà alcuno stralcio dal testo della stepchild adoption, un istituto che serve a garantire il diritto dei minori alla continuità affettiva e che per questo fa parte dei nuovi diritti riconosciuti alle coppie omosessuali”.

Il Partito Democratico spaccato in 2; Il Vaticano e le associazioni pro-famiglia tradizionale in pressing con il Family Day (La stessa manifestazione che riuscì a bloccare i Dico del Governo Prodi); l’incertezza del Nuovo Centro Destra; l’appoggio di Sinistra Ecologia e Libertà e del Movimento Cinque Stelle al Ddl Cirinnà ma solo se presente la Stepchild Adoption; la retromarcia di Silvio Berlusconi al Ddl ovvero il caos più completo.

Irlanda_Si_Fonte
Irlanda_Si_Fonte

La mossa del Premier Renzi di dare libertà di voto ai suoi parlamentari riguardo al Ddl Cirinnà, sembra un lavarsi le mani e incolpare, in caso di bocciatura della Legge misteriosi “onorevoli” (Visto che si potrebbe votare con il voto segreto), salvando in questa maniera la faccia e la sua reputazione di grande sostenitore dei diritti civili.

Se la Legge sulle Unioni Civili fra persone dello stesso sesso non dovesse essere approvata, caro il mio Matteo Renzi la colpa sarà tua, dell’ipocrisia politica e dell’estremismo cattolico.

Fonte: Google News; Huffington Post Italia.

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