Il Principe gay indiano Gohil chiede il bando internazionale per le terapie riparative

Il Principe gay indiano Gohil chiede il bando internazionale per le terapie riparative
Il Principe indiano Manvedra Singh Gohil

Il Principe gay indiano Gohil chiede il bando internazionale per le terapie riparative. Il Principe indiano Manvedra Singh Gohil dichiaratamente gay ha lanciato l’appello internazionale per mettere al bando le terapie riparative per le persone LGBT+.

L’omosessualità del Principe Gohil (Classe 1965) è stata rivelata alla famiglia dai medici dopo il suo ricovero per una cisi nervosa avvenuta nel 2002. Solamente dopo quattro anni, la famiglia ha pubblicamente rivelato l’omosessualità del figlio, accusandolo pubblicamente di aver disonorato la dinastia.

Una volta resa pubblica la notizia, in molti scesero in strada chiedendo la rimozione dei titoli reali e bruciando le effigi del Principe. Titoli che gli furono restituiti anni dopo la riconciliazione con il padre e il resto della famiglia. È il primo reale a essere apertamente gay.

Sposato nel 1991 con la Principessa Yuvrani Chandrika Kumari di Jhabua, Madhya Pradesh, si separarono l’anno successivo dopo la confessione della sua omosessualità alla moglie.

«Ho pensato che dopo il matrimonio sarei stato bene, perché non ho mai saputo e nessuno mi aveva mai detto che ero gay e [che] questo è normale. L’omosessualità non è una malattia. Mi duole moltissimo aver rovinato la sua vita. Mi sento colpevole.»

Leggi anche >>> Il Regno Unito vieterà le terapie di conversione

Lo stesso Principe ha subito il ricovero coatto in una clinica per le terapie riparative con l’obiettivo di ‘curarlo’ dall’omosessualità. Un periodo doloroso in cui è stato sottoposto a diversi trattamenti come l’elettroshock.

Durante l’intervista ha parlato anche della brutale pratica dello ‘stupro correttivo’ utilizzato ai danni delle lesbiche. Pratica che prevede l’abuso sessuale da  parte dei membri della propria famiglia (Anche in tenera età) per dimostrarle che solo il sesso eterosessuale è quello ‘normale’.

Negli anni si è battuto in prima linea per i diritti civili della comunità LGBT+ indiana creando associazione anche a sostegno della lotta contro l’HIV.

Leggi anche >>> Tribunali polacchi bocciano alcuni comuni LGBT+ Free

Le terapie riparative che non hanno nessun fondamento scientifico sono state vietate a Malta, Ecuador, Brasile, Taiwan e Germania mentre il Regno Unito, Israele, Canada, Paesi Bassi, Irlanda, Australia e Cile stanno pensando di seguire la strada dell’abolizione.

Negli Stati Uniti d’America, invece, sono già vietate in 20 Stati dell’Unione: New Jersey, California, Oregon, Illinois, Vermont, New Mexico, Connecticut, Rhode Island, Nevada, Washington, Hawaii, Delaware, Maryland, New Hampshire, New York, Massachusetts, Maine, Colorado, Utah e Virginia, Washington DC e Porto Rico. Nonostante la politica omotransfobica dell’Amministrazione Trump.

Suggerisci una correzione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.