Comunque molti cittadini hanno espresso ugualmente commenti liberatori:
“I nomadi hanno reso la nostra vita un inferno. Sono contento che se ne siano andati”
“Li ho visti prendersela con disabili, ma le cose peggiori sono la puzza e la sporcizia. Lungo le piste ciclabili è pieno di escrementi e cartacce”
“Un giorno ho visto un gruppo di uomini entrare in una proprietà privata rompendo i lucchetti, così ho chiamato la polizia. Hanno mandato una povera donna da sola, non ha potuto fare nulla“.
La vicenda risale al 2013 quando una carovana formata da nomadi irlandesi è giunta a Harlow, dopo essere stati ‘cacciati’ da una città vicina dopo una battaglia legale durata ben 7 anni. Essendo Harlow una città ricca di spazi verdi, i nuovi arrivati non hanno avuto che l’imbarazzo della scelta di dove accamparsi e subito dopo sono incominciate le aggressioni e incidenti che sommati tra loro hanno dato l’idea a Mitch Mitchell (60 anni) di creare un gruppo d’azione denominato “Keep Illegal Camps Out Of Harlow” con l’intento principale di mandarli via dal territorio. Secondo lo stesso Mitchell: “Perché non dovremmo protestare contro qualcosa di illegale? Ho ricevuto diverse minacce. E la mia paura più grande è che questa sentenza sia solo temporanea. Se così fosse, il nostro timore è che questi nomadi tornino qui puramente per una questione di principio. C’è anche il rischio di essere additati come razzisti o estremisti“. Il Governo Britannico si è affrettato a dichiarare che “La Polizia ha già poteri sufficienti a disposizione per gestire la situazione. Inoltre sono stati forniti al Dipartimento per la tutela delle comunità e al Governo locale poteri straordinari per affrontare i nuovi sviluppi del caso“. Il Dipartimento di Polizia di Essex per voce dello stesso comandante, Sean O’Callaghan ha voluto chiarire che i suoi uomini prenderanno le dovute contromisure in caso di altri danni, in attesa che venga o no confermata la sentenza.
Se questa sentenza sarà convalidata, molte altre comunità britanniche potrebbero percorrere la stessa strada intrapresa da Harlow per allontanare dal proprio territorio i campi nomadi illegali.
Nel Regno Unito il problema degli accampamenti illegali è molto diffuso e al tempo stesso sentito dalla comunità che si lamentano degli elevati costi di pulizia della sporcizia causata dai nomadi e che ricadono sulle loro tasche di contribuenti della Corona Britannica.
Pubblicato in origine su: Cervelliamo