Alessandro, 8 anni, il nuoto e il cancro

Il nuoto è uno sport completo, adatto a ogni fascia di età e con il tempo può diventare una ragione di vita.

Alessandro Vielmi ha 8 anni e vive con la sua famiglia a Darfo Boario Terme (Provincia di Brescia) e da 2 anni, indossa il costume, la cuffia, gli occhiali e si butta in acqua per allenarsi con una forza d’animo straordinaria. 

Una forza d’animo che gli fa spingere le gambe e il braccio sinistro, infatti, il piccolo Alessandro a causa di un osteosarcoma gli è stato amputato il braccio destro ma nonostante questo non ha mai perso la voglia di vivere e dedicarsi al nuoto.

Alessandro_Vielmi
Alessandro_Vielmi

Il calvario del piccolo Alessandro è incominciato quando aveva poco più di 4 anni, ecco il racconto della mamma Marina e del papà Emanuele:Aveva poco più di quattro quando una domenica mattina ci siamo accorti che aveva un gonfiore alla spalla destra. Pensavamo fosse caduto o avesse preso una botta, e invece…purtroppo la radiografia non lasciò scampo all’esito. Si trattava di un tumore alle ossa. A quel punto i genitori del piccolo Alessandro, riescono a farlo ricoverare a Brescia nel reparto di oncologia pediatrica seguito dallo staff del dottor Vicenzo Ippolito.

La cura inizia con la chemioterapia ma alla fine si decide di ricorrere alla drastica decisione dell’operazione in sala operatoria.

Una soluzione che avrebbe abbattuto per sempre il morale di un adulto, figuriamoci quello di un bambino di soli 5 anni.

L’operazione che gli ha salvato la vita ma che al tempo stesso gli ha portato via il braccio destro, tagliato fino alle ossa della spalla, lasciandogli le cicatrici come ricordo.

La battaglia del piccolo Alessandro contro il cancro è durata 18 mesi. Mesi in cui ha tenuto duro e lottato, sino a vincere la morte. 
Una volta tornato a casa dall’ospedale ha voluto rimettersi in gioco, riprendendo l’asilo e ai suoi compagni che cercavano inutilmente il braccio sotto la maglietta, rispondeva che era inutile cercare. Oramai il braccio se ne era andato via per sempre.

Trascorsi i 18 mesi, i medici consigliano ai genitori di Alessandro di fargli praticare il nuoto, e così sotto la guida del suo allenatore Luca Bonetti ha iniziato gli allenamenti di nuoto. Ecco il racconto dell’allenatore di nuoto Luca Bonetti: E così da due anni si allena regolarmente con me. Prima di iniziare ho dovuto studiare e prepararmi: mi sono legato il braccio dietro la schiena e cercato di capire come regolare l’equilibrio della bracciata a dorso e a stile. Fin da subito, Alessandro ha dimostrato di essere un allievo eccezionale: ha sempre svolto tutti gli esercizi che gli proponevo ed è un esempio per tutti, anche adulti. La corazza che ha indossato per superare la malattia adesso gli consente di nuotare e di godersi ogni istante in acqua”.

Una lezione di vita dal piccolo Alessandro. 

Fonte: Google News; Corriere della Sera; Verosimilmente Vero Blog.

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