Brexit: la fine del Regno Unito?

Il popolo britannico si è espresso per l’uscita del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea.

L’onda di “Noi siamo britannici” ha sconvolto i mercati di mezzo mondo, portando la sterlina ai minimi storici e un futuro di contrattazioni tra le 2 parti divorziste per rivedere tutti i trattati internazionali (Da 2 a 5 anni).

In molti hanno dichiarato che con l’uscita del Regno Unito, l’Unione Europea avrebbe iniziato a disintegrarsi, “grazie” all’effetto emulazione e alla spinta dei Partiti euroscettici come in Francia, dove Marina Le Penn del Fronte Nazionale Francese ha già annunciato l’intenzione di un referendum per far decidere ai francesi la permanenza all’interno dell’Unione Europea.

In Italia l’onda euroscettica è capeggiata da Matteo Salvini e dalla Lega Nord mentre il Movimento Cinque Stelle ha per così dire “modificato” la sua idea.

Da una posizione di uscita versione “britannica”, adesso i 5stelle si sono attestati alla sola uscita dalla moneta unica, di fatto, rinnegando l’alleanza a livello europeo con il britannico Farange, vincitore politico del Brexit.

E se la Brexit significasse la fine del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord?

I venti di indipendenza e di uscita non spirano solo nel continente europeo ma anche nel Regno Unito in particolar modo in Scozia, Irlanda del Nord e Londra.

Se osserviamo i dati, possiamo notare che i cittadini della Scozia, dell’Irlanda del Nord e della City di Londra si sono espressi per restare all’interno dell’Unione Europea. Particolare che ha fatto riaccendere la voglia di indipendenza.

La Scozia che dopo il fallito referendum del 2014 relativo alla sua indipendenza ha votato in massa per l’Unione Europea, si starebbe preparando al secondo round contro il Governo Centrale Britannico. La First Minister Scozzese Nicola Sturgeon ha già fatto sapere che unnuovo referendum sull’indipendenza della Scozia è sul tavolo. L’establishment di Westminster deve far un esame di coscienza, Farò tutto il possibile perché’ la Scozia resti nell’Unione Europea e nel mercato unico”.

Anche l’Irlanda del Nord è in pieno fervore indipendentista e anche qui il Movimento Indipendentista del Nord d’Irlanda (il Sinn Fein) seguirà la strada del referendum scozzese per la riunificazione con il resto dell’Irlanda.

Lo scoglio di Gibilterra al confine con la Spagna è in fermento, visto che il 95% ha votato per il “Remain” ma nessuna voglia di distacco dalla madre patria britannica. Forse una possibile co-sovranità con i vicini spagnoli che non hanno perso tempo a invitare i “vicini” a prendere casa insieme.brexit-1

Quello che sorprende di più è la posizione della stessa capitale del Regno Unito, Londra che ha votato in massa per restare all’interno dell’Unione Europea, rispetto alla provincia che non vede l’ora di tagliare i ponti con il resto del Continente europeo.

Anche scherzando, la City vorrebbe la secessione dal resto del Regno Unito pur di restare all’interno dell’Unione Europea per continuare con la solita vita, in altre parole facendo affari.

Il Brexit ha vinto con il 51,9% contro il 48,1% dei Remain. Un segnale di forte spaccatura del Regno Unito. Un segnale che non dovrebbe essere sottovalutato, in particolar modo dalla Corona Britannica.

Quella stessa Corona Britannica che sta rischiando di ritrovarsi a regnare sul 50% del Regno Unito (Inghilterra e Galles) e che sta rischiando il trono.

Alla fine cosa impedirebbe di indire un referendum Monarchia Repubblica dopo la fuoriuscita dell’Irlanda del Nord e della Scozia?

Non sarà che la Brexit sancirà il tramonto del Regno Unito come lo conosciamo?

Fonte: Verosimilmente Vero Blog

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