Cucinare ti trasforma in gay!

Le faccende domestiche croce e delizia della vita di coppia. Quando si è single le pulizie, si fanno quando si ha voglia ma quando si è in due, la competenza (il più delle volte) ricade sempre sulle donne, causando non pochi malumori. Gli uomini non preparano da mangiare, si siedono a tavola con il pancino vuoto e si alzano sazi, quando iniziano una riparazione, la lasciano a metà dopo neppure due minuti oppure la rimandano di mese in mese, nella speranza che si aggiusti da sola poi, non puliscono la casa, la lavatrice è un oggetto misterioso a molti di loro, alcuni pensano che i vestiti puliti appaiano magicamente all’interno dei propri armadi, puliti, profumati e piegati dopo che sono spariti, sempre magicamente dal luogo in cui li avevano lasciati il giorno prima. A San Valentino, tradizionale festa dedicata la maggior parte degli uomini hanno portato le proprie dolci metà fuori a cena con lo scopo di non dover preparare (da soli) una cenetta romantica per le loro. Altro che gesto romantico! Quante volte voi donne vi siete lamentate con le vostre amiche della pigrizia cronica dei vostri rispettivi partner? Quante discussioni su quest’argomento nei molti forum tutti al femminile che si trovano nel web? Quanti consigli su come cambiare la situazione? Quante teorie riguardanti la causa di questa loro pigrizia? Quanti i piani diabolici elaborati nella vostra mente per farli cambiare l’atteggiamento, senza contare gli stratagemmi per farli alzare dal divano?  Diciamo che abbiamo perso il conto ma dopo che avrete letto la vera ragione per cui gli uomini non possono fare i lavori di casa come cucinare o pulire (tutti lavori femminili) sarete voi stesse a costringere i vostri uomini a non muovere neppure un dito in casa.

uomini_cucina

In Cile esiste la Chiesa Evangelica Pentecostale Renacimiento e il suo portavoce, qualche giorno prima della festa dedicata a tutti gli innamorati, ha lanciato un allarme a tutte le coppie del mondo. La potente lobby gay, il cui scopo è conosciuto a tutti ovvero quello di trasformare tutti gli uomini eterosessuali del mondo in gay utilizzando i loro potentissimi mezzi come la produzione e la messa in onda in tutte le televisioni del globo di programmi dedicati alla cucina! Proprio quelli! I programmi di cucina dove gli chef insegnano come preparare dei deliziosi piatti sopraffini e a questo punto vi domanderete come possono questi programmi trasformare gli eterosessuali in omosessuali? Semplicemente invogliandoli a cucinare, infatti, secondo il portavoce della Chiesa Evangelica Pentecostale Renacimiento gli uomini che cucinano hanno maggiori possibilità di diventare gay! Quindi secondo questa ‘teoria’ tutti gli chef del mondo una volta erano eterosessuali? Precisiamo che si diventa gay non solo cucinando ma anche se un uomo si dedica ad attività ritenute femminili come ad esempio la pulizia della casa. Parliamoci chiaro non è che il vostro uomo eterosessuale al 100% si trasforma in un uomo gay 100% nel giro di una bollitura di un uovo sodo o dopo aver passato la scopa in cucina ma se dovesse prendere gusto a fare le faccende domestiche oppure a fare il bucato o spolverare ogni angolo della casa o altri lavori considerati ‘femminili’ senza averlo minacciato con una pistola alla tempia, ebbene in questi casi inizierei seriamente a pormi delle domande riguardo al suo orientamento sessuale.

L’omosessualità è una malattia che gli uomini possono sviluppare nel dedicarsi a pratiche che prima erano considerate di esclusiva responsabilità delle donne. Ecco quello che afferma il portavoce della Chiesa Evangelica Pentecostale Renacimiento. Forse questi personaggi dovrebbero iniziare a collegare il proprio cervello prima di fare determinate dichiarazioni.

Però mi domando una cosa… se gli uomini che si dedicano a lavori considerati di priorità ‘femminili’ rischiano di diventare gay, le donne viceversa corrono il rischio di ‘trasformarsi’ in lesbiche se si mettono a cambiare la ruota forata dell’auto?

2 Risposte a “Cucinare ti trasforma in gay!”

  1. Oggi le donne si dedicano ad attività un tempo considerate prettamente maschili, (addirittura intraprendono fanno il servizio militare, entrano in polizia o nei carabinieri, o comunque intraprendono carriere che le portano fuori casa), e non ne vogliono più sapere di stare a casa, magari non sanno neanche più cucinare. E se un uomo si azzarda anche solo a pensare di tenere la propria donna in casa a fare i servizi, apriti cielo! E’ un troglodita maschilista retrogrado. Non si capisce più cosa è maschile e cosa è femminile. Saranno i frutti del ’68, del femminismo e della parità di genere?

  2. Ma come si fa a scrivere certe baggianate?
    Io in casa lavo, stiro, cucino e pulisco da sempre perché i miei mi hanno educato all’etica del lavoro e all’età di 47 anni non ho mai avuto rapporti, ma neppure il lontano desiderio di rapporti omosessuali.
    Oggi viviamo quella che Zygmunt Bauman ha definito una società liquida, all’interno della quale non è più possibile distinguere i ruoli anzi, questi si alternano in funzione delle dinamiche del lavoro che questa “sporca” post-modernità ci offre.
    Se il mondo “solido” prevedeva figure stereotipate in grado di assolvere un unico compito per tutta la vita, la società moderna impone flessibilità e duttilità, ovvero impone all’individuo compiti, mansioni e ruoli che nel in tempi passati sarebbero stati classificati quantomeno come ridicoli.
    E’ chiaro che chi scrive certe eresie confonde la flessibilità con l’inclinazione, magari quella a 90 gradi.
    Non esiste un grande fratello (o randello) in grado di influenzare i comportamenti sessuali attraverso trasmissioni culinarie, ma esiste una massa inerte in grado di essere influenzata da persone che credono di detenere l’assoluta verità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.