La comunità LGBT londinese ha manifestato per le vie della capitale inglese contro i due stilisti italiani, mentre star internazionali del calibro di Elton John, Ricky Martin, Sharon Stone e Madonna e tanti altri hanno rilasciato dichiarazioni di fuoco in difesa del diritto alle coppie gay di adottare e chiedendo di boicottare tutti i prodotti con il marchio D&G. Questa la dichiarazione di Elton John nei confronti di Stefano Dolce e Domenico Gabbana: “Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono ‘sintetici’? Vergognatevi per aver puntato i vostri ditini contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, etero e omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda. Non indosserò mai più nulla di Dolce e Gabbana”. La risposta di Stefano Gabbana non si è fatta attendere: “Fascista”.
Anche Veronesi si è espresso a favore delle adozioni gay, affermando che l’orientamento sessuale non vuol dire essere un cattivo genitore e i vip italiani dichiaratamente gay? Divisi come sempre. Busi, Malgioglio e Signorini si sono espressi a favore della famiglia tradizionale, dando ragione a Dolce e Gabbana mentre Luxuria ha difeso il diritto all’adozione da parte dei gay e delle coppie etero che non possono procreare.
Molti affermano che se la natura non ha dato i mezzi a determinate persone di procreare, si devono mettere l’anima in pace ma allora perché non la natura non ha eliminato anche il senso paterno e materno? Le coppie che ricorrono alla procreazione assistita non lo fanno per il capriccio di esibire un figlio come se fosse un trofeo ma lo fanno per il forte desiderio di crearsi una famiglia. Una famiglia che senza figli sarebbe incompleta. I bambini nati tramite la procreazione non sono ‘sintetici’, sono esseri umani al pari di chi li ha etichettati con quella parola.
Se le persone che non posso procreare non devono ricevere aiuto dalla scienza, perché è stata la natura stessa a non dargli quel “dono” ma allora lo stesso discorso dovrebbe valere per quelle persone che hanno bisogno di un peacemaker per far funzionare il cuore, o di un polmone d’acciaio o di speciali macchinari per vivere o che necessità di un trapianto salva vita e si potrebbero citare innumerevoli altri casi in cui la scienza insieme alla tecnologia è riuscita a salvare vite umane che la natura aveva condannato