Editori nazionali: solo libri firmati dai V.I.P.!

L’Italia è una nazione di santi, scopritori, inventori, artisti, navigatori e in particolar modo di scrittori ma di pochi lettori.

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Pubblicare un libro con il proprio nome e cognome è il sogno nel cassetto di molte persone ma è quasi impossibile riuscire a farsi pubblicare dai grandi editori come Mondadori, La Feltrinelli, S&K, Rizzoli e tutti gli altri marchi famosi perché si è dei perfetti sconosciuti, ma ai V.I.P. (Very Important Person) le porte della pubblicazione sono sempre spalancate.

La ‘moda’ dei V.I.P. di trasformarsi in scrittori a un certo punto della loro carriera non è solo italiana, anzi all’estero possiamo osservare lo stesso fenomeno. In particolar modo negli Stati Uniti possiamo osservare molti V.I.P. (Attori, cantanti, sportivi etc.) che sono diventati scrittori, alcuni anche con cinque libri e più pubblicati come Tory Spelling (Donna in Beverly Hills 90212) e Henry Franklin Winkler (Il Fonzie di Happy Days).

In Italia è raro trovare tra gli scaffali delle librerie le opere prime di scrittori emergenti pubblicate dai grandi editori, forse perché i nuovi scrittori non scrivono dei ‘Best Seller’ degni di essere stampati? Chiunque si sia cimentato nella realizzazione di un’opera letteraria ha provato, almeno una volta a inviare il proprio manoscritto a delle grandi case editrici in attesa della tanto desiderata risposta ‘positiva’ che non giungerà mai. Neppure quella negativa se per quello! Possibile che tra le migliaia di persone che ogni giorno inviano i propri manoscritti a questi famosi editori, nessuno e ripeto nessuno, sia valido e degno di essere pubblicato? Non posso credere che in tutto il territorio nazionale non esista uno o più scrittori emergenti da ‘Best Seller’! Allora qual è la ‘causa’ che fa sì che tutti i manoscritti inviati ai grandi editori siano cestinati?

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La maggiore ‘causa’ per cui le grandi case editrici non pubblicano gli scrittori esordienti, è dovuta all’eventuale flop di vendita del libro, quindi perdite di soldi e forse è per questa ragione che alla fine decidono di puntare su nomi famosi con un folto numero di fans talmente fedeli da comprare il libro del loro beniamino. Non dico che non sia giusta come politica aziendale, in fin dei conti loro investono i capitali ed essendo imprenditori devono avere un tornaconto economico con le vendite, quindi preferiscono puntare sui cavalli vincenti e conosciuti anche perché nel nostro Paese non si vendono molti libri, ma si tratta di una politica commerciale conveniente?

Quindi, il fatto di puntare su personaggi famosi significa entrate maggiori oppure no?

libri

Può sembrare strano (o forse no?) ma esistono libri scritti da V.I.P. italiani di cui si sono perse le tracce negli anni e che al tempo stesso non hanno lasciato nessun segno di vendita o spessore culturale, a parte i libri di Fabio Volo e Giorgio Faletti che hanno avuto un ottimo successo sia di pubblico sia di vendite, anche se in molti sospettano che dietro i loro romanzi ci siano dei Ghostwriter. Libri di tutti i tipi dai romanzi alle ricette, alle favole alle autobiografie scritti da V.I.P. come ad esempio Sophia Loren, Fabrizio Bracconieri (Il Bruno dei Ragazzi della IIIC), Camila Raznovich, Simona Ventura, Barbara D’Urso, Lory Del Santo, Manuela Villa, Valerio Scanu, Paolo Brosio, Solange, Fabrizio Corona e altri ancora sono stati pubblicati e venduti da grandi editori nazionali ma con quante copie vendute? E con quali incassi? E con quante ristampe?

Non penso che le vendite dei libri ‘firmati’ dai personaggi V.I.P. siano così eccezionali da ignorare gli scrittori emergenti di valore o forse alla fine conta più il nome e cognome stampato sulla copertina che il contenuto del libro stesso?

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