L’Eurovision Song Contest 2018 si è chiuso con la vittoria della cantante Netta in rappresentanza di Israele con una canzone che ha strizzato l’occhio all’emancipazione femminile nell’era di #MeToo e #TimeUp ma non tutti gli utenti hanno gradito la sua performance.
Secondo molti telespettatori la cantante israeliana Netta si sarebbe appropriata della cultura asiatica, in particolar modo di quella nipponica.
Sul palco Netta si è presentata indossando un kimono, abito tradizionale giapponese e come coreografia delle molteplici figurine del gatto maneki-neko che nella tradizione del Sol Levante porterebbe fortuna al proprietario. E visto la vittoria, pare proprio abbia funzionato!
Un utente, tra i tanti che si è scagliato contro la scelta di Netta di utilizzare riferimenti alla cultura giapponese: “Allora, come mai nessuno richiama Israele per la sua appropriazione culturale? #Eurovision”.
Mettendo da parte le polemiche Netta e Israele hanno vinto la manifestazione musicale e così il prossimo Eurovision Contest Song 2019 si svolgerà proprio in Israele e speriamo per il nostro rappresentante!