Family Day 2015. Omofobia di piazza.

La manifestazione del Family Day 2007 fu organizzata contro i DiCo che non videro mai la luce e adesso, tra qualche apparizione delle “Sentinelle in Piedi” e qualche spiraglio per i diritti dei cittadini LGBT in parlamento con il testo ddl Cirinnà il mondo cattolico delle associazioni scenderà in Piazza San Giovanni a Roma, sabato 20 giugno 2015 per il nuovo “Family Day”.

Una risposta contro la “pericolosa” e “sovversiva” minaccia del Governo Renzi e del suo ddl Cirinnà che renderebbero legali le unioni civili fra persone dello stesso sesso.

Un pericolo che l’Italia non può rischiare.

Irlanda_Si_Fonte_Reuters
Irlanda_Si_Fonte_Reuters

Come nella manifestazione del 2007 e di quelle delle “Sentinelle in Piedi” le varie parole d’ordine consistono nella difesa della famiglia tradizionale (Padre, madre e figli), guerra contro le unioni civili che minerebbero le fondamenta delle famiglie e come sempre “Rivendicare il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà”.

Stessa musica, stesso copione del 2007.

Naturalmente loro non sono omofobi, solo gli altri a essere omossessuali, infatti, non si oppongono al riconoscimento dei diritti alle convivenze fra persone dello stesso sesso ma pensano che il testo del ddl Cirinnà: “Contrasti con quanto sancito dalla Costituzione italiana, equiparando di fatto le unioni tra le persone dello stesso sesso alla famiglia fondata sul matrimonio“.

No_omofobia

Sempre nel testo del ddl Cirinnà si parla anche di “Stepchild Adoption” che servirebbe a tutelare davanti alla Legge Italiana gli innumerevoli figli di coppie gay che è osteggiato (Come sempre) dalle associazioni cattoliche promotrici della manifestazione del Family Day.

Non sono previste contro-manifestazioni da parte delle associazioni LGBT, perché l’unica risposta saranno i 15 Onda Pride che attraverseranno l’Italia intera per tutto il mese di giugno per rivendicare l’uguaglianza di tutti i cittadini.

 

Fonte: Gay.it.

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