Giamaica 48 ore contro l’omofobo Steven Anderson

Giamaica 48 ore contro l’omofobo Steven Anderson

Le varie associazioni LGBTQI giamaicane hanno solo 48 ore di tempo per impedire al predicatore statunitense Steven Anderson (36 anni) di recarsi in Giamaica per il suo tour di conferenze di carattere omofobe nelle scuole.

Il predicatore Steven Anderson aveva celebrato le vittime della strage del 2016 al Pulse in Florida (Stati Uniti d’America) definendole ‘pedofili’.

Dietro ai convegni di Steven Anderson in Giamaica c’è la Chiesa Battista Mondiale  in Arizona  (Da lui fondata nel 2005) che ritiene le scuole giamaicane, un ottimo campo per la divulgazione del loro odio nei confronti dei LGBTQI e delle donne. Ricordo che in Giamaica l’omosessualità è punita con pene detentive.

Il predicatore statunitense Steven Anderson non è nuovo a dichiarazioni di odio nei confronti delle persone LGBTQI, dichiarazioni che l’hanno reso ‘persona non gradita’ e bandito dal Botswana, dal Malawi, dal Sud Africa, dal Regno Unito e dal Canada e speriamo anche dalla Giamaica.

Gli attivisti LGBTQI giamaicani hanno presentato presso l’Ufficio del Primo Ministro una petizione con oltre 36mila firme con l’intento di vietarne l’ingresso. Firme che purtroppo non hanno ricevuto nessuna risposta da parte del Governo.

Ecco quanto affermato dal predicatore omofobo Anderson dopo la strage del Pulse in Florida: “La buona notizia è che ci sono 49 pedofili in meno in questo mondo. Perché questi omosessuali sono solo un mucchio di disgustosi pervertiti e pedofili”. Incita allo sterminio dei gay (Motivandolo sempre con la Bibbia), attacca la società di oggi rea di aver abbracciato la (Pseudo) Teoria Gender, si è pure scagliato contro la medicina moderna arrivando a definire i dottori degli ‘stregoni’. Naturalmente nei suoi deliranti discorsi ne ha anche per le donne che dovrebbero restare a casa a fare le mamme, che non dovrebbero lavorare ed essere ‘obbedienti’ al proprio marito come riportato dalle Sacre Scritture.

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