Milano: nasce la prima casa accoglienza LGBT

Il 5 giugno si andrà a votare per il rinnovo di molte amministrazioni comunali tra cui Milano e così si cerca di portare a termine i progetti più importanti.

La Giunta Pisapia a Milano, ad esempio, è in procinto di aprire una casa accoglienza temporanea per tutti quei cittadini Lgbt vittime di abusi, violenza (Fisica, verbale o psicologica) e discriminazione dove potranno rifugiarsi per qualche mese e dove saranno aiutati dagli esperti dei servizi sociali.

La casa che dovrà ospitare il rifugio, sarà molto probabilmente un appartamento confiscato alla Mafia e dati in gestione al Comune di Milano.

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Possiamo affermare che si tratta di un’ottima notizia. Anzi è un’ottima notizia!

Si è ancora in fase di progettazione, infatti, l’amministrazione comunale meneghina è alla ricerca di un’associazione specializzata in diritti e discriminazioni di genere cui affidare la nascente struttura di accoglienza, cui saranno affiancati degli esperti dei servizi sociali.

A Milano (Come nel resto nel resto dell’Italia) i casi di discriminazione e violenza causati dall’orientamento sessuale sono numerosi, in particolar modo nella fascia di età compresa tra i 20 e i 30 anni.

Nel 2015 molti cittadini Lgbt si sono rivolti allo sportello istituito dal Comune di Milano presso la Casa dei Diritti (Via De Amicis, 27) raccontando le loro storie, vicende terribili di violenze, emarginazione e in cerca di aiuto. Quell’aiuto mancato in ambito famigliare.

Un ragazzo di origini siciliane, quasi 30enne, fuggito dal suo paese di origine a causa dell’intolleranza della sua famiglia nei confronti della sua omosessualità e giunto a Milano per rifarsi una vita oppure il caso di una donna che aveva iniziato il lungo percorso di cambiamento di sesso (Da donna a uomo) che si è sentita emarginata da genitori e amici.

Un altro caso è stato quello di una coppia sposata all’estero e che per far rientrare in Italia un genitore avevano bisogno di un domicilio legalmente riconosciuto e così si sono rivolti alla Casa dei Diritti.

Questa la ragione che ha spinto la giunta guidata dal sindaco Pisapia ad approvare questo progetto. Un rifugio sicuro dove poter restare dai 3 ai 6 mesi, chiedendo un piccolo contributo economico, nei casi di un reddito alto.

Stesso metodo utilizzato per aiutare le donne vittime di violenza e maltrattamenti.

Adesso dopo il registro delle unioni civili e del testamento biologico, il Comune di Milano ha compiuto un nuovo passoper far vivere la cultura dei diritti e Milano si conferma come uno straordinario laboratorio nazionale contro le discriminazioniquesto quanto dichiarato da Pierfrancesco Majorino, Assessore al Welfare.

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Decisione applaudita e accolta con favore dalle varie associazioni che si occupano di diritti Lgbt. Ecco l’intervento di Yuri Guaiana, Segretario di Certi Diritti (Associazione radicale per la difesa dei diritti Lgbt e libertà sessuale): “L’idea è pregevole e da farsi, è evidente che in una grande città che raccoglie persone che vengono anche da realtà più piccole, un servizio di questo tipo sarebbe importante. A Tel Aviv c’è una casa dove vengono ospitati i minorenni che sono stati cacciati di casa dopo il loro coming out. Faccio fatica a immaginare che si riesca a farlo in così poco tempo, ma l’idea è significativa”.

Speriamo che l’esempio sia seguito da altre amministrazioni comunali nel resto dell’Italia e che la burocrazia non blocchi il progetto.

Fonte: La Repubblica;

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