Non c’è pace per Rio2016

Non c’è pace per Rio2016

Purtroppo a neppure 10 giorni dall’apertura ufficiale delle Olimpiadi di Rio2015, i problemi non mancano e in particolar modo per quanto riguarda il Villaggio Olimpico che dovrebbe ospitare gli atleti partecipanti.

Il Villaggio Olimpico è stato sì aperto ma grande parte della struttura non è ancora stata terminata come ammette lo stesso Comitato Organizzatore che afferma:Parte degli appartamenti sono in ritardo, operai continueranno a lavorare 24 ore al giorno per risolvere i problemi eAltri atleti saranno piazzati nei locali pronti sebbene non destinati al loro Paese”.

Anche l’Italia fa parte dell’elenco delle Nazioni che è dovuta ricorrere ad appalti esterni per cercare di terminare i lavori dei rispettivi alloggi.

Lo conferma lo stesso Capo Missione del Coni, Carlo Mornati: “Tra le zone incomplete del Villaggio Olimpico di Rio ci sono alcuni appartamenti della palazzina 20, quella destinata all’Italia, che da alcuni giorni vedono al lavoro squadre di operai, elettricisti, idraulici e muratori. Lavori appositamente appaltati con urgenza dal Coni in loco per far sì che le condizioni di alloggio degli atleti azzurri possano essere messe al più presto nella normalità. Desidero ringraziare Anna Riccardi e la squadra del Coni che in questi primi giorni hanno dovuto affrontare imprevedibili e pesanti situazioni d’emergenza. Chiedo alle atlete e agli atleti la massima collaborazione e comprensione soprattutto fino a quando il Villaggio non sarà completato”.

Il Team dell’Australia ha deciso, visto le condizione dei loro alloggi, di far continuare a ad alloggiare i propri atleti in hotel.

Ecco la nota del team dell’Australia in cui si denunciano i gravi disagi:Il villaggio è inabitabile, le condizioni sono pessime, ci sono problemi dal punto di vista idraulico, elettrico e del gas. I nostri atleti, alcuni dei quali arriveranno domani, inizialmente staranno in albergo qui nelle stanze del villaggio ci sono docce e sanitari che non funzionano e allagamenti”.

Fonte: La Repubblica

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