Orlando una madre si sacrifica per il figlio

Sacrificare la propria vita per salvare quella di un altro. Un gesto eroico che in molti casi è dettato dall’amore come quello di una madre che si sacrifica per salvare suo figlio.

La notte dell’11 giugno, Brenda Lee Marquez McCool si stava divertendo in compagnia del figlio 21enne Isaiah nel locale Pulse di Orlando (Florida).

Quella maledetta notte in cui Omar Matenne aveva deciso di mettere in atto il suo piano criminale.

Brenda Lee Marquez McCool (49 anni) aveva vinto 2 battaglie contro il cancro e amava la vita come la sua famiglia e i suoi 11 figli.

Quella notte si trovava sulla pista da ballo del night club Pulse, quando Omar Matenne ha incominciato la sua missione di morte, sparando all’impazzata sui clienti. Quando puntò l’arma nella loro direzione, Brenda ha urlato al figlio di abbassarsi, mettendosi tra lui e il killer.

Brenda Lee Marquez McCool
Brenda Lee Marquez McCool

Gesto che ha salvato il figlio Isaiah ma che l’ha condannata a morte.

Lo stesso figlio qualche istante dopo la tragedia l’ha ricordata attraverso poche parole su Facebook:Solo 24 ore fa ero con mia madre. E’ così surreale. Ti amo mamma” (Cit. Huffington Post Italia).

Anche la cognata di Brenda l’ha voluta ricordare:Si è fatta uccidere, ecco quanto amava i suoi figli. Se non ci fosse stata lei Isaiah sarebbe morto. Era una donna coraggiosa. Per tutto il giorno e per tutta la notta abbiamo sperato che, in qualche modo, fosse riuscita a salvarsi, che fosse in ospedale” (Cit. Huffington Post Italia).

Purtroppo Brenda Lee Marquez McCool compariva nella lista delle vittime della strage del night club Pulse di Orlando. Una strage di matrice omofoba. Una strage al cuore della comunità statunitense e internazionale Lgbt.

L’ultimo gesto di amore di una madre nei confronti del figlio.

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