Pervitin: L’ arma segreta del III Reich

Durante la fine della Seconda Guerra Mondiale, i maggiori gerarchi e scienziati del III Reichannunciarono al Führer di nuove armi che avrebbero capovolto le sorti della Guerra.
Armi che rimasero sulla carta ma le truppe naziste al fronte avevano le loro “armi segrete” che aiutavano i soldati a restare svegli e attivi per lunghe ore.
L’arma segreta dei soldati del III Reich non era altro che la droga.
Questa una lettera dal fronte, scritta da uno dei più importanti scrittori tedeschi del 900, Heinrich Boll:Ricordatevi di spedirmi tanto Pervitin, la prossima volta. Fa miracoli”.

In quel periodo la metanfetamina andava di moda, in quanto non era vista come una droga ma come un medicinale cha aiutava le persone, a essere attivi, svegli ed euforici per ore e ore. L’ideale per i soldati impegnati a combattere. 

Hitler_e_Goering
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La droga la sviluppò un medico tedesco di nome Fritz Hauschild dopo aver visto gli effetti delle benzedrine sugli atleti statunitensi in gara a Berlino per le Olimpiadi del 1936.
Effetti collaterali? Dipendenza e con effetti devastanti.
Il Pervitin divenne ben presto di moda tra gli sportivi, cantanti, studenti (Durante il periodo di esami) e anche tra le casalinghe tedesche con l’idea della fabbrica del Pervitin di un cioccolatino al “gusto” Pervitin.
Il Pervitin potrebbe aver avuto un ruolo importante nello svolgimento della guerra e nello stesso comportamento del Führer stesso.
Secondo l’autore del libro “Der totale Rausch” (La totale euforia) Norman Ohler:Medici e droghe spiegano molto la struttura interna del Nazismo”.
Otto Ranche Capo dei Medici del III Reich affermò che il Pervitin èUn farmaco militarmente prezioso!” e non fece molta fatica a convincere i generali (Anche la “Volpe del Deserto” Erwin Rommel) a distribuire il portentoso farmaco ai soldati per migliorare le prestazioni in combattimento.

Raduno_Nazista
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E dire che Erwin Rommel la “Volpe del Desertoconosceva molto bene il Pervitin, visto che ne era un assiduo consumatore.
La campagna dell’Ardenne della Wehrmacht fu micidiale con i carri armati che continuarono la loro marcia (Di giorno e notte) senza interruzioni, macinando in soli 4 giorni centinaia di chilometri e quando a metà maggio del 1940, giunsero ad Avesnes, rasero al suolo un accampamento militare francese.
Adolf Hitler dopo il 1941, inizia ad assumere degli strani comportamenti che ancora oggi rimangono inspiegabili agli occhi degli storici ma non per lo scrittore Ohler che è convinto siano in parte causati dall’assunzione di droghe.
I dati della sua ricerca sono al dir poco strabilianti tra assunzione di metanfetamine, steroidi e altre “droghe” il Führer subisce 800 iniezioni nell’arco di 1349 giorni, senza contare le 1100 pillole differenti che prendeva.
L’assuefazione a questa “cura” a base di droghe, rese il suo medico personale Theo Morell, una figura indispensabile e temuta dagli alti gerarchi nazisti.

Raduno_Nazista_1
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Durante l’estate del 1943, Adolf Hitler si recò in Italia per convincere l’alleato Benito Mussolini a rimanere al suo fianco nella Guerra in uno stato di salute alquanto precario, visto che giunse piegato in 2 da forti dolori di stomaco.
In suo soccorso giunge l’iniezione dell’Eukodal (potentissimo oppioide) da parte del suo medico personale che lo trasforma in un euforico e logorroico dittatore. Una mossa che potrebbe aver modificato le sorti dell’Italia e del regime Fascista, visto che riuscì a convincere il Duce a continuare la guerra, infatti, quella stessa sera, il medico personale di Hitler, Theo Morell scrisse nel suo diario che il merito della scelta di Mussolini è merito suo.  
2 anni dopo e più precisamente nel 1945, le condizioni di salute di Adolf Hitler si erano talmente deteriorate da trasformarlo nell’ombra di se stesso: denti cadenti, consumatore eccessivo di zucchero come “cura” per superare le sue crisi di astinenza e il 17 aprile minacciò il suo medico personale Theo Morell di morte.
Una droga ideata per portare il III Reich a dominare il mondo ma che ne causò la rovina, insieme al suo Führer, Adolf Hilter.
Fonte: Google News; La Stampa; Verosimilmente Vero Blog.

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