Prete con spogliarelliste: “Dovrei andarmi a confessarmi”

Prete con spogliarelliste: “Dovrei andarmi a confessarmi”

La Chiesa Cattolica Romana sin dalla sua nascita ha sempre condizionato la vita di milioni di persone e credenti, in particolar modo in Italia.

Uomini in gonnella, celibi che decidono cosa è lecito fare o no nella vita “terrena” attraverso delle regole “divine”. Regole dettate da un’entità soprannaturale e scritte in un libro “sacro” la Bibbia, libro riveduto e corretto dalla stessa Chiesa nel corso dei millenni.

Dai loro pulpiti hanno sentenziato, accusato, maledetto, benedetto il modo di vivere dei credenti e no. La Chiesa Cattolica Romana e il Vaticano hanno da sempre messo bocca in ogni questione politica e sociale dell’Italia, condizionando determinate scelte della politica italiana.

Da quei pulpiti sono partite accuse contro le unioni civili tra persone dello stesso sesso (Omofobia), sulla fedeltà nella coppia, sulla sacralità del matrimonio ma nulla sui preti pedofili, sui preti con “famiglie segrete”, agli intrighi finanziari e altri misfatti “Made in Vaticano” ma per loro basta una confessione e tutto ritorna pulito e lindo.

In un servizio giornalistico della trasmissione “La Gabbia” (LA7) il giornalista Silvio Chembri è riuscito a intervistare un prete della Pianura Padana che non curante del suo status religioso si divertiva nei night club in compagnia delle spogliarelliste.

Il giornalista della LA7, Silvio Schembri, dopo una segnalazione anonima, riesce a rintracciare il “prete della notte” in un locale notturno in allegra compagnia di una spogliarellista. Alla domanda riguardo alla presenza di un sacerdote in un locale di “donnine allegre” la sua risposta è stata di pura ipocrisia ecclesiastica: “Se mi vedono che sono un prete? Non me ne frega niente – confessa il sacerdote – anche perché dentro trovo gente già sposata, già fidanzata. Se vengono a saperlo gli dico: ‘Ti conosco, glielo dico a tua moglie’. Io al massimo mi confesso”.

Lui al massimo si confessa ma usa lo stesso l’arma del ricatto nei confronti degli altri avventori troppo curiosi nel vederlo in quel determinato locale.

E inoltre:Ne ho fatta una…una sera ne ho prese cinque dal night  ho speso 500 euro, ero a due passi da casa. Ma ho detto ‘ma chi se ne frega. Dovrei andarmi a confessare perché ho fatto 3-4 uscite, ma fatte bene. Erano anni che non lo facevo”.

Ma basta una confessione e poi… si riprende la vita di sempre. Tonaca e gonnelle. L’ennesimo esempio dell’ipocrisia ecclesiastica.

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