Scandalo gay alla diocesi di Taranto

Oggi la scrittrice Colleen McCullough avrebbe di sicuro modificato la trama del suo romanzo più celebre “Uccelli di Rovo” che avrebbe raccontato la storia d’amore tra un prete e un altro uomo. Siamo certi che non le sarebbe mancato il materiale da cui attingere come il caso che sta scuotendo le mura della curia diocesana di Taranto.

Andrea Baldon, un 32enne del nord dell’Italia ha presentato denuncia presso le autorità competenti contro don Antonio Calvieri, accusato di aver intrecciato diversi incontri online a carattere sessuale con ragazzi e altri preti, tra cui lo stesso Andrea Baldon. Una denuncia quella contro don Antonio Calvieri “ricca” di prove fotografiche dei tanti rapporti sessuali online fra lui (don Antonio Calvieri) e alcuni fedeli ma anche tutti gli screenshot delle chat fatte su Facebook o su Skype e le registrazioni fatte tramite la webcam degli incontri a carattere sessuale.

Dopo la denuncia e la pubblicazione della notizia da parte del giornale “Corriere del Mezzogiorno” l’Arcivescovo di Taranto, Monsignor Filippo Santoro non ha esitato a rimuovere dalle sue funzioni il sacerdote coinvolto nello scandalo a luci rosse.

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Nel comunicato della Curia di Taranto si afferma “I fatti apparsi sulla stampa sulla condotta moralmente riprovevole e assolutamente non compatibile con il ministero presbiterale di un parroco dell’arcidiocesi di Taranto. Il sacerdote interessato, che non appartiene al clero di Taranto, bensì a un ordine religioso, è stato rimosso da Monsignor Filippo Santoro dalla cura parrocchiale, non appena lo stesso arcivescovo insieme ad alcuni curiali, ha appurato l’attendibilità dei fatti”. Secondo la documentazione presentata alle autorità giudiziarie, non compaiono coinvolti altri sacerdoti della Curia di Taranto.

Nel dossier si parla di una presunta attività sessuale all’interno della canonica come l’amore a pagamento, alla scambio di foto “particolari” e pure lo scambio di indirizzi di preti gay per incontri.

La storia incomincia così: “Verso metà dicembre del 2014 su Facebook mi contatta una persona che mi dice essere un sacerdote” e sarebbe continuata sino allo scorso mese di marzo. Un giorno il prete gli confida di essere gay e di avere una vita sessuale molto intensa con preti e non solo come la storia avuta con un giovane militare della Guardia Svizzera del Vaticano (Le guardie preposte alla difesa personale del Santo Padre).

Dopo l’avvenuto allontanamento di don Antonio Calvieri (parroco della chiesa del Santissimo Crocefisso di Taranto e priore provinciale dei carmelitani) e relativa denuncia querela per presunte vessazioni e abusi sessuali virtuali alla polizia, Andrea Baldon ha deciso di rilasciare un’intervista al quotidiano “Corriere del Mezzogiorno” in cui racconta la sua disavventura: “Mi ha fatto cambiare stile di vita, mi ha stravolto, ho perso tutte le abitudini che avevo e ogni volta che vedo un prete ho paura. Don Antonio era sempre collegato 24 ore su 24 e mi prometteva un lavoro a Taranto”. Forse il particolare più agghiacciante riguarda le costanti richieste da parte di don Antonio Calvieri ad Andrea Baldon per “trovare” ragazzi giovani, anche diciasettenni magri e con una particolare dote fisica.

A questo punto Andrea Baldon, ex aiuto cuoco chiede giustizia per se stesso, un giudizio penale per il presunto aguzzino (Don Antonio Calvieri) e anche un risarcimento in denaro che sarà devoluto in parte (esclusione per la somma destinata alle sue spese mediche) alla Caritas diocesana di Taranto.

Alcuni punti di questa vicenda risultano ancora oscuri e poco chiari ma non sarà (forse) che si tratti di una “vendetta” per una mancata promessa di lavoro o amore finito?

Pubblicato in precedenza su Cervelliamo

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