Taiwan VS spot gay-friendly

McDonald, il colosso degli hamburger statunitense ha mandato a Taiwan uno spot gay-friendly riguardo al coming out di un figlio al proprio padre.

Uno spot ambientato all’interno di un McCafe dove un figlio trova il coraggio di essere se stesso davanti agli occhi del proprio padre e confessare la propria omosessualità.

Il coming out nei confronti della propria famiglia è un passo decisivo nella vita di ogni gay e lesbica che il più delle volte si ritarda per il terrore di essere rifiutati e per i figli maschi il maggiore ostacolo è proprio il padre.

Il ragazzo prende un bicchiere del noto marchio di fast-food e scrive di suo pugno:Mi piacciono gli uomini”.MCDONALDS

A questo punto, il padre si alza e si allontana dal tavolo, lasciando solo il figlio. Secondi di attesa che sembrano secoli. Il ragazzo non sa come comportarsi e incomincia a disperarsi, quando riappare il padre con un altro bicchiere di caffè e riprende posto davanti a lui.

Si guardano in silenzio e all’improvviso il padre prende il bicchiere del coming out e scrive: “Mi sta bene che ti piacciono gli uomini”.

Un’emozione di 90 secondi condivisa da migliaia di persone attraverso i social network.

Un emozione di 90 secondi che ha fatto infuriare le associazioni familiari di Taiwan, scese immediatamente sul piede di guerra chiedendo di boicottare i fast-food di McDonald colpevoli di aver trasmesso un messaggio gay-friendly nel loro spot.pubblicità_McCafe

Chang Shou-yi Segretario Generale dell’Alliance of Taiwan Religious Groups for the Protection of Family ha rilasciato questa dichiarazione:Il Mcdonald è frequentato da bambini ed è particolarmente importante non promuovere comportamenti omosessuali”.

Secondo loro e gli altri oppositori, la pubblicità di McDonald sarebbe in grado di “Inquinare le nuove generazioni” ecco perché, secondo il loro pensiero andrebbe fermata.

Qui per vedere lo spot incriminato.

Quindi non solo nel nostro Paese esistono associazioni che ritengono l’omosessualità, un male da estirpare e tra il Family Day, la battaglia contro la Stepchild Adoption e gli attacchi omofobi nei confronti della paternità di Nicky Vendola e del suo compagno attraverso la maternità surrogata, la Commissione Valutazione Film della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) dopo aver visionato il film d’esordio di Andrew Haigh “Week end” ha espresso questo giudizio:Sconsigliato. Non utilizzabile. Scabroso”. E tutto perché parla di una storia d’amore tra 2 ragazzi nata nel week end dopo una serata passata in discoteca e per locali.

Ci sbattono in faccia il loro essere etero ovunque, e noi gay siamo costretti a nasconderci nei ghetti” (Frase tratta dal film “Week end” di Andrew Haigh).

Fonte: Huffington Post Italia

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