Turing e la Gran Bretagna omofoba

The Imitation Game è un film uscito nei cinema nel 2014 diretto da Morten Tyldum (Otto nomination agli Oscar), tratto dalla biografia Alan Turing: The Enigma di Andrew Hodges del 1983. Un film che ha riportato alla luce la drammatica storia personale del matematico, logico e crittografo britannico Alan Turing (1912-1954), morto suicida all’età di 41 anni. Durante il secondo conflitto mondiale Turing fu uno dei più brillanti critto analisti (Persona che studia i metodi per decifrare i messaggi senza avere accesso all’informazione segreta, necessaria per occultare il messaggio, ma trovando (con diversi algoritmi) la chiave segreta). Cit. Wiktionary) del Regno Unito, infatti, lavorò presso il centro di crittoanalisi inglese a Bletchley Park, dove creò un macchinario elettromeccanico capace di decifrare i codici segreti generati dall’esercito nazista mediante la macchina Enigma.

Alan_Turing
Alan_Turing

 

Il film oltre a proporre la sua figura ha riaperto una grave ferita, ancora aperta nella comunità LGBT britannica. Alan Turing si tolse la vita nel 1954 a causa delle persecuzioni da parte delle autorità britanniche perché omosessuale. La Gran Bretagna era una nazione omofoba e razzista, basta ricordare la vicenda di Oscar Wilde.

Nel 2005 in Gran Bretagna sono state riconosciute le unioni civili, mentre per quanto riguarda il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale dal 2014, ad eccezione dell’Irlanda del Nord dove il suo Parlamento non ha ancora approvato una legge a riguardo. Nel 2006 abbiamo una legge anti-discriminazione in base ai gusti sessuali, e a questo punto possiamo inserire la Gran Bretagna nella lista delle nazioni gay-friendly e democratiche ma non dobbiamo dimenticare che l’omosessualità è divenuta legale nel 1967 in Inghilterra e Galles, nel 1979 in Scozia e solo nel 1982 nell’Irlanda del Nord e che prima di queste date gli omosessuali rischiavano pene severe come il carcere o la castrazione chimica. Il 10 settembre 2009 il Governo Britannico per ‘voce’ del Primo Ministro Gordon Brown ha rilasciato una dichiarazione ufficiale di scuse nei confronti di Alan Turing a 55 anni dal suo suicidio (Solo dopo una petizione e una campagna sul web) riconoscendo apertamente che il matematico britannico Alan Turing fu oggetto di un vero e proprio trattamento omofobico da parte della Corona Britannica:

<< Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un’Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell’umanità. È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall’odio – dall’antisemitismo, dall’omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini – da far sì che le camere a gas e i crematori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d’arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per secoli. […] Così, per conto del governo britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio>>. (Gordon Brown Primo Ministro Britannico 2007-2010).

Alan_Turing_targa
Targa_Turing_Londra

La Royal Mail nel 2012 ha dedicato un francobollo alla memoria di Alan Turing per il centenario della sua nascita ma ‘curiosamenteil francobollo in questione non ritraeva il suo volto ma la macchina denominata ‘Bomba’ ideata e sviluppata dallo stesso Turing. Scelta molto discutibile da parte della Royal Mail.

Nel 2013 viene presentata una lettera aperta al Primo Ministro Britannico David Cameron, intitolata ‘Pardon for Alan Turing’ sottoscritta dai più famosi esponenti scientifici mondiale come Paul Nurse (Premio Nobel per la Medicina), Stephen Hawking (Matematico e cosmologo), Timothy Gowers (Matematico), Douglas Gurr (Presidente National Museum of Science), Martin Rees (Astronomo) per ottenere la ‘grazia’ postuma per il matematico Turing, elargita dalla regina Elisabetta II il 24 dicembre 2013.

Durante il processo a suo carico, Turing ammise pubblicamente di avere una relazione con un suo amico e la corte gli diede due possibilità tra cui scegliere: il carcere o la castrazione chimica per ‘controllare la sua libidine’. Scelse la castrazione chimica ma si suicidò dopo averla subita.

A questo punto il mondo dell’arte e dello spettacolo britannico si è mosso per chiedere al governo la riabilitazione di quasi 50mila uomini condannati per ‘atti indecenti’ ovvero per omosessualità e forse 15mila di essi potrebbero essere ancora in vita. Una riabilitazione dovuta per quelle vittime. Vittime di leggi disumane e vergognose per una nazione democratica come la Gran Bretagna.

Le leggi britanniche sull’omofobia hanno reso intollerabili le esistenze di generazioni di uomini gay e bisessuali. Tocca ai giovani leader odierni, inclusi il duca e la duchessa di Cambridge, riconoscere questo marchio infame della nostra storia e agire affinché venga cancellato. Chiediamo al governo di Sua Maestà di iniziare una discussione sulla possibilità di perdonare tutti coloro, vivi o scomparsi, che come Alan Turing furono condannati per omosessualità. Le scuse e il perdono ad Alan Turing sono benvenuti ma ignorano gli altri 49 mila uomini condannati in base alla stessa legge, molti dei quali si sono suicidati come conseguenza delle accuse ricevute. È possibile che 15 mila di loro siano ancora in vita”. Questo il testo della lettera firmata da molti esponenti pubblici come la nipote dello stesso Turing, Rachel Barnes che afferma: “ È ingiusto che soltanto Alan abbia ricevuto un perdono. Vorremmo che venisse finalmente resa giustizia a tutti“.

La legge omofoba in questione è nota come il Buggery Act (Parliament act, 25 Henry VIII – Legge del Parlamento, 25 Enrico VIII) e fu adottata in Inghilterra sotto il regno di Enrico VIII nel 1533 e la si può ritenere la prima legge contro la sodomia (omosessualità) del regno. La legge in questione non aveva una scadenza prestabilita e quindi fu riconfermata per tre volte, sino al 1541 quando divenne una legge perpetua. Anche se era una legge perpetua, sotto il regno di Edoardo VI fu abolita (1547) e ripristinata (1548) con la modifica che i beni del giustiziato, non venissero più confiscati bensì andassero agli eredi legittimi. Nello stesso anno (1548) la regina Maria l’abolì insieme a tutte le leggi del suo predecessore, e fu la regina Elisabetta I nel 1563 a ripristinarla con valore permanente nella versione del 1533. Il Buggery Act restò in vigore sino al 1967 con alcune modifiche come la sostituzione della pena di morte con il carcere e la castrazione chimica. Si calcola che tra il 1800 e il 1836 furono giustiziate 58 persone di cui 48 con l’accusa di omosessualità e 10 con l’accusa di zooerastia.

Targa_Alan_Turing
Targa_Alan_Turing

Possiamo affermare che dalla sua abolizione la Gran Bretagna ha fatto enormi progressi in direzione dei diritti dei cittadini LGBT, divenendo a distanza di anni una nazione gay-friendly.

Curiosamente in Italia il reato di omosessualità fu abolito nel 1890 ma in fatto di diritti per i cittadini LGBT siamo fermi alla legge anti-discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale (Nel 2000 con revisioni nel 2003 e 2008) e quella riguardante il cambio di sesso ma di matrimonio, adozioni o unioni civili ancora nessun segno.

4 Risposte a “Turing e la Gran Bretagna omofoba”

  1. I do accept as true with all the ideas you’ve introduced for your post.

    They are really convincing and can certainly work. Still, the
    posts are too brief for starters. May just you please lengthen them
    a little from next time? Thank you for the post.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.