Terrorismo. La Turchia finanzia l’ISIS

L’abbattimento del jet militare russo Su24 nei cieli della Siria da parte della Turchia potrebbe essere una “vendetta” nei confronti del Governo di Mosca e dei suoi raid contro le cisterne che trasportano il petrolio di contrabbando? Forse sì.

Oramai è noto a tutti che lo “Stato Islamico” e il gruppo terroristico dell’ISIS si “finanziano” grazie alla vendita alla Turchia di petrolio di contrabbando, come affermano molti media turchi e siriani che affermano che dietro alla gestione del trasporto e delle importazioni di petrolio dai territori sotto il controllo dell’ISIS ci sia Bilal Erdogan ovvero il figlio del Presidente della Turchia Erdogan.

Il figlio del Presidente della Turchia Bilal Erdogan risulta essere proprietario di diverse compagnie di navigazione, e avrebbe (Secondo indiscrezioni) siglato un accordo in esclusiva per il trasporto del petrolio di contrabbando dello “Stato Islamico” nei mercati asiatici.

ISIS
ISIS

Secondo il quotidiano russo “Rossiyskaya Gazeta” nei porti di Ceyhan (Turchia) e di Beirut (Libano) le aziende del figlio del Presidente della Turchia avrebbero dei molti “speciali” dove è consegnato il petrolio illegale. 

Visioni contrastanti sulla vicenda del figlio del Presidente della Turchia, infatti, se da un lato il Capo di Stato afferma che Bilal Erdogan conduce affari legali con società giapponesi, il Vicepresidente del “Partito Popolare Repubblicano” Gürsel Tekin lancia pesanti accuse nei confronti del figlio del Presidente della Turchia: “Il presidente Erdogan non vede alcun illecito nelle attività di suo figlio. Ma in realtà Bilal Erdogan è impelagato in attività terroristiche, ma fino a quando suo padre sarà alla presidenza, Bilal godrà dell’immunità” inoltre sempre secondo Gürsel Tekin, la compagnia di navigazione “BMZ ldt” risulta essere a conduzione familiare, in quanto le azioni della società sono in mano alla stessa famiglia di Erdogan e a un cerchia ristretta di parenti.

Erdogan_Jr_ISIS
Erdogan_Jr_ISIS

Se Bilal Erdogan fa affari con il commercio illegale di petrolio, sua sorella Sumeyye Erdogan, si dedica alla gestione di un ospedale segreto, situato al confine siriano, dove ogni giorno sono curati decine di combattenti feriti dell’organizzazione terroristica dell’ISIS, trasportati su camion dell’esercito turco. Questa la rivelazione da parte di un’infermiera che ha prestato servizio in quella particolare struttura medica. 

Vladimir Evseyev, analista russo è pienamente convinto che il Governo di Ankara stia facendo il doppiogioco ovvero che da una parte cooperi con l’organizzazione terroristica dell’ISIS per i profitti del petrolio di contrabbando e per distruggere la popolazione curda e dall’altra parte sostiene la coalizione anti-terrorismo creata e guidata dal suo maggiore alleato, gli Stati Uniti d’America.

Ricordo che i raid dell’aviazione russa in Siria colpiscono anche le autocisterne dei membri dell’ISIS per il trasporto del petrolio di contrabbando mentre sul web sono iniziate a comparire foto che ritraggono Bilal Erdogan in compagnia di presunti membri dell’ISIS.

Uno di questi che compare in compagnia del figlio del Presidente della Turchia, in altra foto è raffigurato in posa con lo sfondo di teste mozzate.  

Aviazione_Russa
Aviazione_Russa

Le accuse lanciate dal Presidente russo Vladimir Putin alla Turchia, relative al doppiogioco del Governo di Ankara stanno trovando conferme e forse l’ostilità nei confronti dei raid russi (Oltre all’abbattimento del Su24 con l’uccisione di uno dei 2 piloti) in Siria contro l’ISIS è dovuta al rapporto di “lavoro” tra la Turchia e lo “Stato Islamico”.

Il problema è che alla fine per l’Occidente in particolar modo per gli Stati Uniti d’America, il nemico da fermare non è l’ISIS e neppure la Turchia ma la Russia di Putin, l’unico che sta combattendo attivamente contro il terrorismo di matrice islamica. 

Fonte: Google News; Sputnik Italia; Verosimilmente Vero Blog.

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