Sì all’adozione per una coppia gay

Alla fine in Italia, il più delle volte sono i giudici a prendere decisioni importanti al posto dei politici.

Melita Cavallo ex Presidente del Tribunale dei Minori di Roma (In pensione dalla fine di gennaio 2016) ha dato l’okay all’adozione da parte di una coppia di papà del figlio avuto grazie alla pratica della maternità surrogata in Canada. Decisione presa in linea con altri precedenti provvedimenti che si riferiscono a casi particolari di adozioni gay.

La richiesta di adozione del loro bambino (6 anni) fu presentata nel giugno 2015 e solo oggi è giunta la sentenza favorevole. La coppia in questione si è sposata in Canada dopo 7 anni di convivenza, e il bambino è il figlio di uno dei 2.

La decisione dell’adozione del loro figlio è stata presa mettendo al primo posto l’interesse e il benessere psico-fisico del bambino che dopo i dovuti accertamenti hanno dimostrato il perfetto inserimento della famiglia composta di 2 padri.

Smiling men with baby
Smiling men with baby

In precedenza sono state riconosciute adozioni da parte dei tribunali italiani a coppie di donne, e questa risulta essere la prima volta di 2 papà.

Ecco un passo della motivazione del Tribunale dei Minorenni di Roma che ha concesso l’adozione alla coppia di 2 uomini:Questo collegio ritiene che il desiderio di avere dei figli, naturali o adottati, rientri nell’ambito del diritto alla vita familiare, nel ‘vivere liberamente la propria condizione di coppia’ riconosciuto come diritto fondamentale, anzi ne sia una delle espressioni più rappresentative (…) il Legislatore adotti una disciplina maggiormente tutelante per i nuovi modelli familiari (…) debba poter essere interpretata alla luce delle emergenze sociali che sollecitano per il riconoscimento di nuove forme di genitorialità”.

Sempre il Tribunale:Una volta valutato in concreto il superiore interesse del minore a essere adottato e l’adeguatezza dell’adottante a prendersene cura, un’interpretazione dell’articolo 44, comma 1, lettera d, della Legge 184/1983 che escludesse l’adozione per le coppie omosessuali solo in ragione della omosessualità, al tempo stesso riconoscendo la possibilità di ricorrere a tale istituto alle coppie di fatto eterosessuali, sarebbe una interpretazione non conforme al dettato costituzionale in quanto lesiva del principio di uguaglianza (articolo 3 della Costituzione) e della tutela dei diritti fondamentali (articolo 2)”.

Su questo caso di adozione da parte di 2 uomini è anche intervento, attraverso il suo profilo personale di Facebook il Senatore del Partito Democratico, Sergio Lo Giudice (Gay dichiarato con un compagno e un figlio): “Mi chiedono: ma tutte queste sentenze che riconoscono l’adozione del figlio del partner dello stesso spingeranno il Parlamento a fare una legge? No, rispondo, queste sentenze mostrano che il mondo va avanti, e con lui la necessaria tutela dei diritti fondamentali delle persone, anche senza nuove leggi e mostrano il fallimento del Parlamento di fronte a un’urgenza sociale. In tempi di crisi della politica forse qualcuno dei nostri grandi strateghi dovrebbe rifletterci un po’”.

Alla fine il vuoto legislativo lasciato dalla politica è riempito dalla magistratura proiettata nel XXI Secolo.

Fonte: Huffington Post Italia

 

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