Cuba La Chiesa Cattolica cubana No al matrimonio egualitario

Cuba La Chiesa Cattolica cubana No al matrimonio egualitario

A Cuba l’era Castro si è conclusa da poco tempo con le dimissioni di Raul Castro (Fratello minore del Leader Maximo Fidel Castro) da ogni carica pubblica e si vedono già i primi cambiamenti politici, in particolare per quanto riguarda i diritti civili anche per i cittadini LGBT.

Il nuovo Governo cubano ha infatti deciso di modificare alcune parti della Costituzione come quella relativa al matrimonio, in maniera tale da legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La decisione sarà presa dagli stessi cubani attraverso il Referendum che si svolgerà il 24 febbraio 2019 proprio nell’anno del 60esimo Anniversario della Rivoluzione Cubana del 1959.

Una decisione mal digerita dalla Chiesa Cattolica Cubana, che attraverso l’Arcivescovo di Santiago de Cuba, Dionisio Garcia è scesa in campo contro la legalizzazione del matrimonio egualitario, invitando i cubani a votare contro mentre la Conferenza Episcopale Cubana ha invitato lo Stato cubano e gli stessi cittadini a pensare ad altre forme legali di protezione per le unioni tra persone dello stesso sesso che non sia il matrimonio.

Nel 2010 Fidel Castro si scusò per i crimini contro i gay

Oltre alla Chiesa Cattolica anche 5 Chiese Cristiane Evangeliche si sono schierate per il No alla legalizzazione del matrimonio egualitario perché “il matrimonio è esclusivamente l’unione tra un uomo e una donna”.

Nel 2010 il Leader Maximo, Fidel Castro chiese scusa pubblicamente per le ingiustizie perpetrate contro i cittadini cubani LGBT (Dopo la Rivoluzione Cubana del 1959 Fidel Castro inviò 25mila gay nei campi di lavoro perché ritenuti non idonei al servizio militare) assumendosi personalmente le responsabilità per quelle atrocità.

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