Niente da fare per l’approvazione del DDL Zan in Commissione Giustizia del Senato. Il Presidente leghista della Commissione: “Sulla calendarizzazione decidano i capigruppo di maggioranza”
Prosegue lo scontro e l’ostruzionismo della Lega sull’approvazione del DDL Zan e sulla Legge contro l’omotransfobia in Commissione Giustizia del Senato. Andrea Ostellari, Presidente della Commissione Giustizia e leghista ha nuovamente bloccato la discussione del DDL Zan, chiedendo ai capigruppo della maggioranza di Governo di decidere su quali provvedimenti procedere. Una scelta appoggiata da Fratelli d’Italia e contrastata dal Partito Democratico e dal Movimento Cinque Stelle che premono per una rapida approvazione della Legge.
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Alessandra Maiorino del Movimento Cinque Stelle: “Ostellari ha travalicato il regolamento, perché ha tolto alla commissione il potere di decidere cosa debba discutere, ha esautorato la commissione” e attacca “La Lega sta ponendo in modo strumentale la questione della coesione del Governo e della Maggioranza, schiacciando la politica e le differenze”.
Franco Mirabelli e Monica Cirinnà (Partito Democratico) invocano l’intervento della Presidente del Senato, Casellati.
“Ostellari ha forzato nuovamente la mano –afferma Monica Cirinnà- Si discuta nel merito della Legge, ci si confronti, si voti: ma continuare a consentire che una minoranza paralizzi i lavori di una intera commissione è davvero inaccettabile”.
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Dal fronte leghista, continuano le critiche e gli attacchi al DDL Zan con l’immancabile Simone Pillon che afferma: “Non si può dire ‘o Zan o morte’, perché così facendo ci si assume la responsabilità di dividere la maggioranza”. Quindi, secondo il suo pensiero, l’ostruzionismo della Lega nei confronti del DDL Zan (oltre che essere dettato dall’omotransfobia) è dovuto alla salvaguardia della tenuta della maggioranza del Governo Draghi. Incredibile ma vero.