Egitto repressioni anti-gay con Grindr

Egitto repressioni anti-gay con Grindr

Le autorità egiziane hanno deciso di prolungare la detenzione carceraria dei ragazzi arrestati qualche giorno fa per aver fatto sventolare la bandiera Rainbow (Il simbolo della comunità internazionale LGBTQ) durante un concerto.

La repressione del Governo egiziano nei confronti della comunità LGBTQ sta diventando sempre più dura e come riporta Dalia Abdel-Hameed dalle pagine del quotidiano The Age, la polizia starebbe utilizzando la famosa app d’incontri gay Grindr per arrestare i cittadini gay.

Come si legge nella sua denuncia (Fonte Gayburg): “Le persone vivono nella paura e nella persecuzione. Questa è indubbiamente la più grande crisi a cui abbiamo mai assistito”.

Se la polizia utilizza l’app d’incontri Grindr, la politica è andata oltre con il deputato Riyad Abdel Sattar che ha proposto una Legge che consenta di rendere illegale l’omosessualità in Egitto con pene carcerarie che vanno da 1 a 3 anni. Ovviamente questa proposta di Legge prevede arresti indiscriminati basati anche su dicerie e accuse anonime.

Ricordo che in una trasmissione televisiva, un avvocato egiziano ha dichiarato con molta disinvolture che: “È dovere nazionale violentare ragazze con abiti succinti”. Neppure le donne sono al sicuro.

A questo punto possiamo dire che la tanto declamata ‘Primavera Araba’ ha completamente fallito in fatto di diritti umani.

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