Famiglia gay in fuga dalla Russia

Famiglia gay in fuga dalla Russia

Famiglia gay costretta a fuggire dalla Russia con i figli adottivi per aver infranto la Legge sulla propaganda gay.

La vicenda di Andrei Vaganov ed Evgeny Erofeev e dei loro due bambini adottivi (12 e 14 anni) è arrivata alla conclusione.

Famiglia gay in fuga dalla Russia

Una conclusione che ha visto la fuga dell’intera famiglia dalla Russia.

Andrei Vaganov adotta i due bambini da Voganov poco prima di sposarsi con Edgeny Erofeev in Danimarca. In Russi è bene ricordare che le adozioni sono possibili anche per i single ma non per le coppie gay.

I problemi sono sorti quando il figlio più piccolo Yuri è stato ricoverato in ospedale per una sospetta appendicite. In ospedale dopo la scoperta che non aveva una mamma, è partita la denuncia alle autorità.

Denunciati per aver violato la Legge contro la propaganda gay

Denuncia che ha portato a una indagine per possibili abusi sessuali che ha sconvolto l’armonia dell’intera famiglia. Da quel momento la famiglia è stata sottoposta a interrogatori fiume, perquisizioni delle proprie abitazioni e anche esami su eventuali abusi sessuali eseguiti sui bambini.

Ad un certo punto, gli avvocati della coppia hanno lasciato intendere la gravità della situazione e che stavano rischiando di perdere i loro figli. E che si dovevano tenere pronti a lasciare la Russia per salvaguardare l’incolumità della loro famiglia.

La Russia e l’Omofobia di Stato

La Russia ha approvato nel 2013 la controversa Legge ‘contro la propaganda gay’ che vieta qualsiasi forma pubblica di sostegno alla causa della lotta per i diritti civili della comunità LGBT. Una Legge con molti punti oscuri che si possono adattare in molte situazioni come ad esempio il caso della coppia di padri con i loro figli adottivi.

Non è una novità che in Russia esista l’Omofobia di Stato, infatti, la maggioranza dei suoi cittadini è contraria l’omosessualità e appoggia, al tempo stesso le Leggi omofobe. Una guerra contro i diritti civili LGBT combattuta dal Governo e anche dalla Chiesa Ortodossa russa.

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