Gallipoli e Teramo i gestori prendono le distanze dai casi di omofobia

Gallipoli e Teramo i gestori prendono le distanze dai casi di omofobia

Gallipoli e Teramo due episodi di omofobia in diversi locali di cui i gestori prendono le distanze in maniera netta e ferma.

Gallipoli e Teramo i gestori prendono le distanze dai casi di omofobia

A Gallipoli presso lo stabilimento Zen Beach, il giorno di Ferragosto uno dei buttafuori ha insultato un gruppo di ragazzi e ragazzi: “Ma perché voi fr*ci e trans non ve ne andate nei vostri posti?”. Una vicenda che ha fatto molto scalpore. I proprietari del Lido Zen Beach, subito dopo la denuncia dell’accaduto hanno preso le distanze dal loro dipendente e preso una posizione netta in favore della comunità LGBT e contro ogni tipo di razzismo e discriminazione.

I gestori dello Zen Beach di Gallipoli abbracciano la comunità LGBT

Ecco il comunicato rilasciato dallo stabilimento Zen Beach, pubblicato anche da Gaynews.

“La proprietà, la direzione e lo staff tutto di Lido Zen prendono fermamente le distanze dalla condotta inqualificabile venuta all’attenzione della cronaca in occasione della manifestazione Pride, svoltasi a Gallipoli. Non intendiamo in alcun modo tollerare qualsivoglia forma di omofobia. Nulla potrebbe essere più lontano dal nostro modo di essere e pensare, abbiamo una lunga storia di amicizia e vicinanza alla comunità LGBT, con cui abbiamo da sempre condiviso la quotidianità. Chi ci conosce sa che per diversi anni abbiamo gestito un locale LGBT, luogo di armonica e felice convivenza, cosa che deve, a nostro modo di vedere, rappresentare la norma, ovunque. Esprimiamo la nostra totale solidarietà verso le persone coinvolte nell’incidente, con il preciso invito a tornare da noi; sono e sempre saranno i benvenuti. Un abbraccio a tutta la comunità”.

 Teramo un secondo ferragosto omofobo

Ferragosto omofobo anche a Teramo. La vicenda, riporta sempre da Gaynews, vede protagonista un ragazzo, vittima di omofobia da parte di due altri ragazzi. Il caso è accaduto all’interno di un bagno di un famoso locale della zona, dove la vittima stava passando una serata in compagnia di amici. All’inizio, il proprietario che non conosceva il reale motivo dell’aggressione verbale aveva chiesto alla vittima e ai suoi amici di lasciar correre. Una una volta saputo la verità, si è voluto incontrare di persona con la giovane vittima per porgerle le sue scuse e prendendo le distanze dall’episodio di omofobia.

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