Gli elettori LGBT di Centro Destra sono traditori?

Gli elettori LGBT di Centro Destra sono traditori?

Le urne hanno decretato la sconfitta del Partito Democratico (sceso al 18,72%) e di Matteo Renzi (Ex Segretario Nazionale Dem) e incoronato vincitori il Centro Destra (37,0%) con il sorpasso della Lega su Forza Italia e del Movimento Cinque Stelle.

I dati usciti dalle urne disegnano un’Italia divisa a metà. Al Nord il Centro Destra con le sue politiche anti-immigrazione e al Sud il Movimento Cinque Stelle con il reddito di cittadinanza. Un Partito Democratico e Liberi e Uguali messi all’angolo.

Un discorso a parte lo dobbiamo fare per le forze politiche minori, prima tra tutte Liberi e Uguali. La creatura di sinistra di Grasso, Boldrini, Bersani e Company, Liberi e Uguali è morta prima di nascere. Durante i sondaggi pre-elettorali erano dati sopra il 5% per poi fermarsi nella realtà al 3,39% alla Camera e 3,28% al Senato. Un risultato sotto le aspettative che ha già fatto emergere le divisioni interne in seno Partito. Sorpresa per la formazione della Sinistra radicale Potere al Popolo che alla Camera conquista 1,13% e al Senato l’1,06%, anche se rimane fuori dal Palazzo. Il pericolo di estrema destra di Casa Pound (0,95% Camera – 0,85% Senato) e l’Italia agli Italiani (0,38% Camera – 0,49% Senato) e dell’omofobia, anti-gender di Il Popolo della Famiglia (0,66% Camera – 0,70% Senato) viste le percentuali da prefisso potrebbe considerarsi evitato, ma non sottovaluterei il clima di odio che si è andato creando nell’ultimo periodo e che aumenterà grazie alla vittoria del Centro Destra.

L’Italia sarà pure divisa a metà ma né il Centro Destra né il Movimento Cinque Stelle hanno i numeri per formare un loro Governo autonomo. Tutti alla ricerca di possibili voti extra. E vedere sorgere un Governo di Centro Destra con Premier Matteo Salvini, significherebbe per i cittadini LGBT l’apocalisse dei diritti civili! Purtroppo però un eventuale ritorno alle urne con una nuova Legge elettorale, un Partito Democratico ancora debole e in fase di ristrutturazione e una Sinistra radicale e non irrilevanti causerebbe uno scontro diretto tra il Centro Destra e il Movimento Cinque Stelle dagli esiti molto incerti.

Questo quanto accaduto (Sintesi personale) alle elezioni politiche del 4 marzo di quest’anno ma l’elettorato LGBT come si è schierato? La vittoria del Centro Destra (Anti-LGBT), del Movimento Cinque Stelle (Indecisi sui temi LGBT) e la disfatta del Partito Democratico (Legge Cirinnà) potrebbe darci qualche indizio sul comportamento avuto dagli elettori LGBT all’interno della cabina elettorale. Ovviamente si tratta di una mia personale interpretazione.

Iniziamo con il dire che gli elettori di Centro Destra LGBT sono reali e non delle figure mitologiche e che dopo il ‘coming out’ non si ottiene l’iscrizione automatica al Partito Democratico. Prima di essere cittadini LGBT siamo degli esseri umani con proprie idee politiche e visioni sul futuro.

Detto questo, durante la campagna elettorale ho potuto leggere (In alcuni siti a tematica gay) attacchi nei confronti di utenti dichiaratamente pro-Centro Destra da parte di sostenitori LGBT-PD. L’accusa più gettonata era quella del tradimento dei valori di lotta LGBT. E anche aver spiegato le motivazioni del loro voto al Centro Destra, affermando che bisogna vedere tutto l’insieme e non solo i diritti LGBT, sono apostrofati come traditori e ‘indegni’ di essere gay e che l’unico voto utile per l’intera comunità LGBT era quello dato al Partito Democratico perché autore della Legge Cirinnà sulle unioni civili gay. Non tutti gli interventi erano di questo tono da faida politica, però essere accusati di non sostenere la causa LGBT perché non si è votato Dem o un altro Partito di Sinistra mi sembra ridicolo e poco utile alla lotta.

Gli elettori LGBT non avevano nessun tipo di obbligo nei confronti del Partito Democratico. I diritti civili non sono merce di scambio e prima di essere LGBT siamo esseri umani che pensano con la propria testa, Persone con una loro vita personale e pensiero politico.

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