I Vescovi polacchi favorevoli ai centri di ‘guarigione’ LGBT+

I Vescovi polacchi favorevoli ai centri di ‘guarigione’ LGBT+
Il Presidente della Polonia Duda

I Vescovi polacchi si sono dichiarati favorevoli all’istituzione di centri per la ‘guarigione’ delle persone LGBT+. L’omofobia di Stato sempre più ecclesiastica.

La Conferenza Episcopale polacca, durante la sua ultima assemblea del mese scorso ha discusso dei gravi problemi che affliggono la Chiesa cattolica polacca come ad esempio i casi di pedofilia vaticana e soprattutto la questione LGBT+.

Un chiodo fisso della fede cristiana e musulmana più radicali ed estremiste.

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Il sito GayNews riporta la contrarietà dei Vescovi della Chiesa Cattolica polacca a qualsiasi forma di diritti per le persone LGBT+ (Dal riconoscimento del matrimonio egualitario alle adozioni) e in particolare per quanto riguarda l’ipotesi di realizzazione di centri di consulenza per aiutare i cittadini LGBT+ ma sempre in otica anti-LGBT+.

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Ancora non è dato sapere come funzioneranno questi centri, ma di sicuro saranno dei veri e propri lager dove saranno attuate (sicuramente) le torture fisiche e psicologiche con lo scopo, di ‘trasformali’ in eterosessuali.

La Polonia, membro dell’Unione Europea, continua la sua crociata contro la comunità LGBT+ e l’istituzione dell’omofobia di stato in netto contrasto con l’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea

Articolo 21

Non discriminazione

1. Vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.

2. Nell’ambito d’applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e del trattato sull’Unione Europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute nei trattati stessi.

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