Il Corano è un plagio?

A metà luglio di quest’anno è apparsa la notizia del ritrovamento di un testo del Corano presso la Biblioteca dell’Università di Birmingham (Regno Unito) da parte di una ricercatrice italiana, Alba Fedeli (Laureata presso l’Università Cattolica di Milano e allieva dell’esperto arabista Sergio Noja Noseda).

Una scoperta sensazionale se si pensa che quel testo potrebbe essere la più antica testimonianza che si riferisce alla storia dell’Islam.
Torniamo alla scoperta. Una scoperta avvenuta per caso in una collezione di antichi documenti riguardanti l’antico Medio Oriente conservato presso la Biblioteca dell’Ateneo britannico.

Testo_Corano_1
Testo_Corano_1

Ecco la dichiarazione alla stampa, rilasciata della ricercatrice italiana Alba Fedeli dopo la sensazionale scoperta: “Ho capito dalla scrittura che quei manoscritti erano molto antichi. Quel particolare tipo di caratteri risale a quel periodo”.
Il testo sacro del Corano, secondo quanto afferma la tradizione musulmana, sarebbe stato composto dal Profeta Maometto fra il 610 d.C. e il 623 d.C. anno della sua stessa morte, tramite la rivelazione da parte di Allah.

Durante quel periodo, il messaggio divino ricevuto da Maometto da Allah non fu trascritto ma fu “conservatoper via orale sino all’avvento del Califfo Abu Bakr (Successore di Maometto alla guida della comunità musulmana) che prese la decisione di ordinare la trascrizione del messaggio divino.

La stesura finale del testo sacro del Corano avvenne nel 650 d.C. durante il Califfato di Uthman.

Testo_Corano_2
Testo_Corano_2

Dopo la scoperta dell’antico frammento del testo sacro del Corano, il titolare della cattedra di Cristianità e Islam dell’ateneo, David Thomas dichiarò: “La datazione delle pergamene lascia immaginare che la persona che ha vergato le pagine potrebbe aver addirittura conosciuto e ascoltato le preghiere del Profeta”.

A distanza di tempo dalla sensazionale scoperta è sorto un “problema” dovuto alla datazione con il Carbonio 14.

L’esame del Carbonio 14 (Esame per risalire alla datazione del reperto) ha dimostrato che il testo del Corano è stata scritta tempo prima della predicazione di Maometto.
Una datazione che potrebbe rivelarsi una bomba dagli effetti devastanti per il culto dell’Islam, un culto fondato sul Corano, testo sacro scritto o dettato da Maometto grazie alla rivelazione divina di Allah.
Alla fine l’Islam si è basato su testi sacri già esistenti e non sarebbe neppure l’unico caso di “plagio” religioso, infatti, anche la Sacra Bibbia (Testo sacro del Cristianesimo) e la Torah (Testo sacro dell’Ebraismo) possono essere considerati dei “plagi” di antichi culti precedenti alle grandi religioni monoteistiche.

Anche i testi sacri che sono alla base del Cristianesimo e dell’Ebraismo, sono considerati “scritti” o “dettati” dai rispetti “Dio” ma presentano troppi punti in comune con altri culti precedenti come per il Diluvio Universale che lo ritroviamo in vari culti dell’antica Mesopotamia, Grecia, India, Cina e altri ancora e tutti precedenti a quello Ebraico-Cristiano.

Nel culto dell’Islam non solo troviamo il Diluvio Ebraico-Cristiano ma anche 2 arche della salvezza. Una Ebraico-Cristiana e l’altra Islamica.
E che dire delle troppe coincidenze tra il culto di Mitra e quello di Gesù Cristo?
Senza parlare degli altri culti antecedenti al Cristianesimo che parlano di un Messia, concepito da una donna Vergine, dei suoi 12 discepoli, della morte e della sua resurrezione dopo 3 giorni?

In conclusione nessuno dei testi sacri delle rispettive religioni monoteistiche sono di ispirazione divina ma semplicemente si tratterebbero di “plagi” umani e niente di più.

Ovviamente ognuno di noi è libero di credere o non credere.

Fonte: Google News; Il Giornale; Verosimilmente Vero Blog.

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