Italia 2018 omofoba e razzista

Italia 2018 omofoba e razzista

Purtroppo l’Italia si sta sempre più scoprendo omofoba e razzista. L’aggressione a colpi da arma da fuoco nei confronti di immigrati, accaduto oggi a Macerata ha fatto il giro dei media internazionali, riportando alla ribalta il dramma del razzismo ‘Made in Italy’ ma non basta.

Il sito Adnkronos ha riportato la denuncia di Pierluigi (20 anni) contro gli atti di omofobia subiti nel corso degli anni. Atti omofobi anche da parte di gruppi di ragazzini dai 13 ai 14 anni! Atti che gli hanno e gli rendono la vita impossibile di essere vissuta e al tempo stesso di essere se tesso.

Ecco la denuncia di Gianluigi, pubblicata nella sua pagina personale di Facebook: “Ciao, sono Pierluigi; per gli amici Pier, Pipè, Piè… per molti sono purtroppo PIERGAY. Fin dai primi anni delle scuole elementari – confessa il ragazzo – è stata ‘macchiata’ da voci, insulti, ingiuri sul mio conto … e da quella parola (che eviterò di riscrivere) che leggete lì in alto. Per quasi 10 anni non c’era volta che attraversavo una piazza e non sentivo insultarmi o vedere gente che rideva di me; non potevo entrare in un bar o semplicemente uscire con le mie amiche. PER 10 ANNI. Questo schifo mi ha fatto cambiare scuola superiore perché ogni giorno durante il viaggio di ritorno subivo bullismo. Questo schifo mi ha fatto rinchiudere dentro casa per un periodo perché avevo paura di uscire. Mi piacerebbe raccontarvi che questa VIOLENZA sia finita. Non è così. Stasera ho fatto un brutto salto nel passato un gruppo di bambini di 13 o 14 anni (anche se a quell’età bambini non lo si è più) mi hanno urlato questo schifoso nomignolo per strada, hanno fatto versi e detto frasi sul mio conto. Appena ho cercato di avvicinarmi e parlare con loro da persona matura, ovviamente sono scappati via. Mi hanno seguito per tutto il tempo e hanno continuato ancora e ancora ad urlare. Questa non è una questione ‘Frich e Fricatenn’ come molti mi hanno detto per anni – sostiene – Questa cosa fa male! Fa male essere obbligati a convivere senza che io lo voglia con questo insulto dato da qualcuno. Non si può giustificare ogni cosa che dice un bambino, sono stanco di sentire genitori che mi dicono ‘ma mio figlio si fa trasportare’. Questo è un appello che faccio perché sono stanco di subire una violenza, perché questa è una violenza a prescindere se la bocca sia di un bambino o di un adulto. La cosa che mi da più rabbia – aggiunge – è che sono le nuove generazioni, gli adolescenti, i bambini ad usare questi termini… insomma da chi nel 2018 dovrebbe sapere che GAY non è una parolaccia, che GAY un insulto non è. Non bisogna rimanere impassibili, bisogna agire. Nelle scuole si parla di bullismo, ma evidentemente questa gente è distratta quando se ne parla. Crescete, scoprite, informatevi se siete ignoranti… perché un giorno che uscirete da questo paesino sarete piccoli come formiche e vi accorgerete realmente di com’è il mondo. Vorrei fare un appello anche a tutti i genitori insegnate ai vostri figli che il mondo va avanti, che la vita è corta e bisogna vivere esaltando l’amore, l’amicizia, le passioni. Concludo col dire che se per voi questo mio estro è ESSERE DIVERSO, allora SONO FIERO DI ESSERE DIVERSO, è la parte migliore di me”.

Non possiamo abbassare la guardia. L’omofobia e il razzismo hanno radici molto profonde e ben radicate nel tessuto sociale italiano ma possiamo arrenderci.

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