L’Iraq pronto a ripristinare il reato di omosessualità

L’Iraq pronto a ripristinare il reato di omosessualità

A rischio la comunità LGBTQ+ irachena dopo l’annuncio di una possibile Legge per rendere illegale l’omosessualità

L’Iraq si appresta a rendere (nuovamente) l’omosessualità, un crimine punibile dalla Legge. E pensare che nel 1969 il reato di omosessualità fu cancellato.

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L’8 luglio scorso la Commissione Giudiziaria Parlamentare Irachena ha deciso la pianificazione di una nuova criminalizzazione dell’omosessualità su tutto il territorio iracheno.

La conferma è arrivata da Aref al-Hamami – parlamentare della coalizione ‘State of Law’ -.

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“È stato deciso all’interno del Parlamento di raccogliere delle firme per legiferare su una Legge che vieti l’omosessualità in Iraq. Tale Legge sarà rafforzata da disposizioni legali che preverranno l’omosessualità e le perversioni a essa associate”.

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Una decisione che ha messo in allarme il movimento LGBTQ+ iracheno, infatti, Amir Ashour – capo del gruppo LGBTQ+ Iraqueer – ha lanciato un grido di aiuto comunità internazionale.

“Il Governo iracheno sta usando il suo odio per le persone LGBTQ+ per distrarre i cittadini dalla loro incapacità di formare un Governo e fornire servizi. La comunità internazionale deve esercitare immediatamente pressioni sull’Iraq. Sono in gioco le vite delle persone LGBTQ+ e il futuro del movimento Queer”.

Una situazione quella irachena che potrebbe trasformare l’Iraq in un’altra Nazione in cui vige l’omofobia di Stato. Ed è per questa ragione che la comunità internazionale non si deve voltare dall’altra parte.

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