L’ONU in aiuto dei gay di Iraq e Siria

Il Gruppo terroristico di matrice islamica dell’ISIS continua la sua crociata contro il grande nemico dell’Islam. L’omosessualità.

Le “Peggiori delle creature” ecco cosa sono i gay per i terroristi dell’ISIS e per questa ragione devono essere “giustiziati” davanti a un pubblico accondiscendente.
I membri dell’organizzazione terroristica dell’ISIS hanno dichiarato con “orgogliodi essere giunti già a 30 condanne a morte eseguite per l’accusa di “sodomia”.
Il “rituale” delle esecuzioni sommarie è sempre lo stesso. La vittima è arrestata, torturata, poi trasportata legata e bendata sopra un palazzo e seduto in una sedia di plastica, ascolta le motivazioni della sua condanna a morte.

Una condanna a morte che è eseguita gettando il condannato a morte giù nel vuoto tra gli sguardi soddisfatti del pubblico presente.

Isis_uccisi_due_uomini_gay
Isis_uccisi_due_uomini_gay
E di pochi giorni fa la notizia dell’esecuzione nella città irachena di Mosul di 9 uomini accusati di sodomiache sono stati gettati dall’ultimo piano di un palazzo della città tra la folla urlante.
Naturalmente alla morte dei 9 condannati ha assistito la “classica” folla di curiosi che non hanno risparmiato le urla di gioia per la giustizia divina.
A questo punto la direttrice dell’International Gay and Lesbian Human Rights Commission, Jessica Stern ha informato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo un intervento urgente dello stesso Consiglio di Sicurezza per cercare di fermare questa strage.
E per la prima volta il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con sede a New York City (Stati Uniti d’America) ha ascoltato dalla diretta voce dei rifugiati gay siriani e iracheni il dramma delle persecuzioni subite nelle 2 Nazioni per mano degli jihadisti dell’organizzazione terroristica islamica dell’ISIS.
Subhi Nahas e Samantha Power all'ONU
Subhi Nahas e Samantha Power all’ONU

L’ambasciatrice degli Stati Uniti d’America presso le Nazioni Unite, Samantha Power ha dichiarato che: “E’ giunto il momento, dopo settant’anni dalla creazione dell’Onu, che le sorti delle persone LGBT le cui vite vengono minacciate fossero al centro dell’attenzione. È un piccolo passo, ma è fondamentale. Per il Califfato è pratica costante prendere di mira le persone della comunità LGBT; l’intento della riunione era dimostrare che l’Onu ne è cosciente e se ne preoccupa”.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti è stato aperto a tutte le Nazioni ma 15 membri dello stesso Consiglio di Sicurezza non hanno preso parte ai lavori come il Chad e l’Angola.

Subhi Nahas da Idlib (Siria) ha spiegato alla platea di come i terroristi dell’ISIS terrorizzano e uccidono i gay, gettandoli dai tetti e al tempo stesso incitando la folla presente a lapidarli.

E sempre Subhi Nahas: “Sono venuto a dimostrare che LGBT non è solo una sigla coniata dall’Occidente, ma che esiste una comunità LGBT in Medio Oriente e in Africa, che siamo solidali e ci battiamo per i nostri diritti”.

Fonte: Google News; Queerblog; Verosimilmente Vero Blog.

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