Monsignor Charamsa: “Sono gay e felice”

Vaticano Gay
Vaticano Gay

L’omosessualità nella Chiesa Cattolica è sempre stata vista come un abominio da combattere all’esterno e da tacere all’interno delle mura vaticane. L’avversione della Chiesa Cattolica Romana nei confronti dell’omosessualità non è nuova, basta pensare alle battaglie delle gerarchie vaticane nei confronti del riconoscimento da parte dell’Italia delle unioni civili tra persone dello stesso sesso oppure con l’inutile campagna nelle scuole italiane contro la “Teoria del Gender” ma l’inatteso coming out di Monsignor Krzysztof Charamsa ha scosso le mura del Vaticano dal suo interno.

Ecco la sua dichiarazione: “Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, con un compagno, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana”.

Monsignor Krzysztof Charamsa non è un Monsignore qualunque, infatti è Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e secondo Segretario della Commissione Teologica Internazionale.

La contromossa del Vaticano alle dichiarazioni del Monsignore Charamsa non si è fatta attendere e tramite le parole di Padre Federico Lombardi:Da Mons. Charamsa un gesto non responsabile, dovrà lasciare gli incarichi. Certamente mons. Charamsa non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo Ordinario diocesano. La scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia della apertura del Sinodo appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l’assemblea sinodale a una indebita pressione mediatica. E questo nonostante il rispetto per le vicende personali”.

Monsignor Krzysztof Charamsa
Monsignor Krzysztof Charamsa e il suo compagno

La notizia dell’omosessualità di Monsignor Charamsa è avvenuta poche ore dall’avvio del Sinodo sulla Famiglia, dove si discuterà anche della posizione degli omosessuali, potranno avere all’interno della dottrina della Chiesa Cattolica, un tema questo che ha già provocato una violenta spaccatura tra l’ala conservatrice e l’ala progressista del Vaticano.

Classe 1972, sacerdote dal 1997, Charamsa è nato nel 1972 a Gdynia (Polonia) e ha ricoperto la carica di docente Invitato presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana a Roma (ciclo di baccalaureato) e nella Pontificia Università Regina Apostolorum. Mentre nel 2011 è stato nominato Segretario Aggiunto della Commissione Teologica Internazionale.

La Stampa scrive cheNei giorni scorsi Charamsa, che insegna in alcuni atenei romani, ha pubblicato un lungo articolo sul settimanale cattolico polacco Tygodnik Powszechny criticando il linguaggio di alcuni sacerdoti del suo Paese nei confronti dei gay”.

Quindi un primo avvertimento era stato lanciato da Monsignor Charamsa e nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, spiega le motivazioni del suo coming out: “Siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni. Dunque dico alla Chiesa chi sono e che l’amore omosessuale è un amore familiare, che ha bisogno della famiglia. Una coppia di lesbiche o di omosessuali deve poter dire alla propria Chiesa: noi ci amiamo secondo la nostra natura e questo bene del nostro amore lo offriamo agli altri. Non sono posizioni dell’attuale dottrina, ma sono presenti nella ricerca teologica”.No_omofobia

Durante l’intervista telefonica rilasciata all’Huffington Post Italia Monsignor Charamsa apprende del suo licenziamento dalle 2 università Pontifice di Roma e anche dalla Commissione Teologica Internazionale: “Non lo sapevo. Ma se vogliono sbattermi fuori dalla porta, non posso che prenderne atto” e poi “Devo parlare di ciò che ho subìto al S.Uffizio, che è il cuore dell’omofobia della Chiesa cattolica, un’omofobia esasperata e paranoica”.

In risposta alla domanda se la rappresentanza gay in Vaticano si abbastanza numerosa Monsignor Charamsa ha detto: “In ogni società di soli uomini ci sono più gay che nel mondo come tale”.

Oltre al suo coming out Monsignor Krysztof Charamsa che ha definito l’attuale PonteficeFantasticoperchéCi ha fatto riscoprire la bellezza del dialogo, non dialogavamo. Ora il Sinodo sulla famiglia sia davvero di tutte le famiglie e nessuna sia esclusa” chiederà a Papa Francesco di modificare il catechismo e lo informerà personalmente del suo gesto: “Devo ancora consegnargli la lettera”.

Alla fine Monsignor Krysztof Charamsa ha dedicato il suo coming out ai tantissimi sacerdoti gay che ancora vivono all’interno dell’armadio.

Non ci rimane di attendere la mossa di Papa Francesco che durante la visita pastorale negli Stati Uniti d’America da poco terminata ha incontrato Kim Davis, l’impiegata comunale statunitense arrestata per qualche giorno per essersi rifiutata di convalidare delle nozze gay e al tempo stesso ha incontrato un suo caro amico ed ex studente, gay dichiarato accompagnato dal suo compagno.

Fonte: Google News; Huffington Post Italia.

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