Omofobia a Sassari: “Basta baci o vi taglio la gola”

Omofobia a Sassari: “Basta baci o vi taglio la gola”

Omofobia in un locale di Sassari. Una coppia gay ha ricevuto minacce omofobe da un avventore del locale. La denuncia è stata fatta dal Movimento Omosessuale Sardo (MOS) e ha come vittima un membro del suo direttivo Simone Sanna e il suo compagno.

Omofobia a Sassari: “Basta baci o vi taglio la gola”

Simone Sanna si trovava all’Enjoy, noto locale gay-friendly sassarese in Via Roma come riportato dal sito dell’associazione MOS quando un avventore si è avvicinato alla coppia e con fare minaccioso gli ha detto: “Andate fuori a fare queste cose. Alla mia ragazza fate schifo”.

E tutto per un bacio.

Non ho nulla contro i fr**i, ma dovete andarvene, altrimenti vi taglio la gola” e dopo la minaccia di morte (Perché questo si tratta) ha lanciato un drink in faccia al compagno di Sanna.

A quel punto la coppia ha lasciato il locale per paura alla loro incolumità fisica. Locale, come riportato in precedenza, segnalato come gay-friendly quindi con una clientela mista di eterosessuali, gay, bisex, lesbo e trans.

Ecco il comunicato stampa pubblicato sul sito del MOS.

“Ti taglio la gola”. Minacce omofobiche da parte di due avventori contro due ragazzi gay in un noto locale di Sassari.

Sabato notte, Simone Sanna, membro del direttivo del MOS, Movimento Omosessuale Sardo e presidente dell’associazione Alisso Onlus, è stato vittima di gravi minacce a sfondo omofobico mentre, insieme al suo compagno, trascorreva la serata in un noto locale della città, l’Enjoy di via Roma.
 
Mentre i due si parlavano e scambiavano un bacio d’affetto, un ragazzo si avvicina intimandogli di andarsene “andate fuori a fare queste cose che alla mia ragazza fate schifo”. Ma al secondo contatto, sostenuto anche da un amico, tutto precipita. “Io non ho niente contro i froci ma dovete andarvene altrimenti vi taglio la gola” e lancia il drink contro il compagno di Simone.
 
Vana la richiesta di intervento al personale del locale, alla proprietaria, presente dietro il bancone del bar, e agli uomini della sicurezza che hanno invitato i due a lasciar perdere “fregatene, cosa ci vuoi fare”.
 
I due, che non intendono in alcun modo nascondersi, decidono quindi di lasciare il locale temendo per la propria incolumità.
 
Ricevuta la denuncia abbiamo deciso di contattare uno dei proprietari per denunciare l’accaduto ma, con nostra meraviglia, riceviamo una risposta che “conferma” l’atteggiamento del personale del locale. “Ma anche loro dovevano stare attenti…c’è gente ignorante quindi bisogna evitare”.  Mentre esprimiamo tutta la nostra perplessità su questo approccio troppo “giustificatorio”,  facciamo notare che i buttafuori sono lì proprio per evitare aggressioni, violenze e discriminazioni. A quel punto, il proprietario dimostra di non aver ancora capito cosa significa “friendly” e soprattutto rispetto. “Bisogna avere rispetto dell’altra gente” ci risponde “io sono del parere che queste cose davanti a gente che non conosci non si fanno”. “Queste cose” sarebbero un semplice gesto d’affetto e ovviamente sono riferite solo a gay e lesbiche e non alle tante coppie etero che si baciavano tranquillamente nel locale.
 
Per il MOS è inaccettabile che in un locale considerato friendly e dove circa il 60% della clientela è LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), siano giustificati atteggiamenti omofobici e si permetta a qualcuno di minacciare di morte altri clienti solo perché non nascondono la propria omosessualità. Provvederemo a segnalare il locale a tutte le guide gay, che lo riportano come friendly, e invitiamo le persone LGBT ad astenersi dalla frequentazione in attesa delle scuse ufficiali dalla direzione, con la promessa di un maggior rispetto e inclusione di tutte le diversità”.

Comunicato del Movimento Omosessuale sardo (MOS)

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Trama: Amore e Odio. Vita e Morte. Omosessualità e Omofobia. Queste le parole chiavi del romanzo di “RISCATTI”. Stati Uniti d’America. Il fanatismo razziale di un’associazione statunitense sconvolgerà le vite di un gruppo di amici portandoli a confrontarsi con il loro lato oscuro. Un fanatismo che condurrà un padre a desiderare la morte del suo stesso figlio, ritenuto “contro natura”. L’amore di due giovani ragazzi, spezzato dall’omofobia, riuscirà nella sua tragedia a riscattare uno dei loro aguzzini.

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