Una tragica vicenda che mette a nudo il lato oscuro dell’estremismo religioso in Palestina
Ahmad Abu Murkhiyeh (25 anni) è stato ucciso in maniera violenta. Decapitato nella città di Hebron in Cisgiordania.
Si trattava di un richiedente asilo –come riportato da Channel 12- che viveva in Israele da circa 2 anni, dopo essere stato allontanato dal territorio della Palestina su decisione delle stesse autorità palestinesi per un “chiaro e altissimo rischio per la sua incolumità”.
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Le autorità palestinesi hanno tratto in arresto l’unico sospettato dell’omicidio del giovane esponente della comunità LGBTQ+ palestinese.
L’uomo è stato arrestato poco distante dalla scena del delitto, inoltre prima di essere fermato dalla polizia, è riuscito a pubblicare sul web il filmato dell’omicidio.
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Secondo una prima ricostruzione –né smentita, né confermata- il ragazzo sarebbe stato rapito e poi portato a Hebron per essere ucciso.
La fondatrice dell’organizzazione Al-Bayt al-Mukhtalif, Rita Petrenko in merito all’uccisione di Ahmad Abu Murkhiyeh.
“Era una persona estremamente intelligente, un gran lavoratore e un idealista. Mi rammarico di non essere riuscita a organizzare in tempo il suo trasferimento in Canada, prima che la vita, gli venisse brutalmente sottratta”.
Le autorità palestinesi non sono state ancora in grado di chiarire se esista o no un qualsiasi legame tra la vittima e il suo carnefice. Le indagini sono appena agli inizi.