Rio 2016 Chris Mears il tuffatore tornato a vivere

Rio 2016 Chris Mears il tuffatore tornato a vivere

La gioia dei 2 tuffatori britannici Chris Mears e Jack Laughen dopo aver vinto la medaglia d’Oro olimpica nella disciplina dei tuffi sincro da trampolino (3 metri), nasconde una straordinaria storia fatta di sacrifici e allenamenti ma per uno di loro è molto di più di una semplice medaglia.

Possiamo affermare che per Chris Mears è una rivincita nei confronti del destino.

Nel 2009 al giovane tuffatore britannico Chris Mears (23 anni) gli fu diagnosticato il virus di Epsteir-Bazz. Un virus che è responsabile anche della mononucleosi e di alcune tipologie di linfoma.

Chris Mears
Chris Mears

Il virus gli causò la rottura della milza che le fu esportata (Ecco il motivo della sua appariscente cicatrice nell’addome) dopo il ricovero di urgenza in ospedale. Chris Mears perse molto sangue, e la situazione precipitò facendolo finire in un coma. I medici gli diedero solo il 5% di sopravvivenza.

Previsione fortunatamente smentita.

Neppure un anno dopo il ricovero, Chris Mears aveva ripreso gli allenamenti per poi partecipare ai Giochi del Commonwealth, posizionandosi al 4° posto nei tuffi sincro. Mentre alle Olimpiadi di Londra 2012 gareggiò nel trampolino individuale (3 metri) terminando al 9° posto mentre nei tuffi sincro (3 metri) il 5° posto fino all’Oro di Rio 2016.

La vita di Chris non è solo sport, allenamenti e tuffi ma anche musica, infatti, è anche un cantante sotto contratto discografico.

Nel 2015 il suo primo singolo è uscito in America Latina e Messico.

Chris Mears nel 2013 fu il primo a esprimere il proprio appoggio e sostegno al compagno di squadra Tom Daley dopo il suo coming out.

Un appoggio che non ha stupito nessuno, visto che Chris è sempre stato, affianco della comunità LGBT, posando addirittura nel 2013 per la rivista LGBT Gay Times.

Alla fine è stato un Oro più che meritato.

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