Salerno un Lido Arcobaleno ma non Rainbow

Salerno un Lido Arcobaleno ma non Rainbow

L’estate 2017 oltre ad essere ricordata per le alte temperature, lo sarà anche per i casi di discriminazioni omofobe nei confronti dei cittadini italiani LGBT.

Dopo gli episodi dei no ad affittare le case estive a coppie gay e ai sostenitori della ‘mitologica’ teoria gender è toccato a una giovane coppia gay in vacanza presso lo stabilimento ‘Lido Arcobaleno’ di Salerno.

Purtroppo l’arcobaleno di quella particolare struttura non è Rainbow.

Una giovane coppia (17 e 18 anni) è stata allontanata dal bagnino dello stabilimento ‘Lido Arcobaleno’ per essersi abbracciati. Un abbraccio considerato inappropriato poiché fatto in presenza di bambini. Ecco il racconto di uno dei protagonisti di questa surreale vicenda: “Eravamo in piscina come tutti gli altri: anziani, famiglie, adolescenti come noi e tantissime coppie. E mentre eravamo in acqua, come facevano altre coppie presenti, anche noi si siamo abbracciati. Un abbraccio spontaneo. Ma siamo 2 uomini non è stato gradito. Qualcuno ci ha additato e il bagnino si è avvicinato per dirci che nella struttura c’erano dei bambini”.

Mancava solo la moglie del Reverendo Lovejoy della serie The Simpsons a dire: “Perché nessuno pensa ai bambini!”.

Una presa di posizione per proteggere i bambini presenti nella piscina della struttura da un abbraccio non conforme alle regole della società moderna che tollera solo uomo-donna e basta.

Continuando con la dichiarazione: “Doveva essere un pomeriggio spensierato e invece ad un certo punto il bagnino si è avvicinato. Aveva toni pacati e gentili, ma ci ha rimproverato e ci ha chiesto di essere più ‘composti’, ha usato proprio questo termine. E poi ha aggiunto: ‘Qui ci sono i bambini’”.

E ritorniamo alla famosa frase tratta dai The Simpsons: “Perché nessuno pensa ai bambini!”.

Su questo caso di omofobia è intervenuto anche Bernardo Diamo (Presidente Rain Arcigay Caserta) che dopo aver condannato l’episodio fa un appello al Governo perché si impegni ad un’estensione della Legge Mancino contro le discriminazioni di genere, aggiungendo quelle basate sull’orientamento e sull’identità di genere.

E i proprietari del ‘Lido Arcobaleno’? Non ci stanno a passare per omofobi come riporta il quotidiano La Repubblica: “Quando abbiamo saputo che questa notizia circolava sui social siamo caduti dalle nuvole e abbiamo chiesto spiegazioni al nostro dipendente. Ci ha raccontato che erano stati altri bagnanti a chiedergli di intervenire affinché quei due ragazzi si limitassero nelle loro effusioni. Il suo intervento non è stato mai brusco” e inoltre “Ai due giovani è stato richiesto lo stesso composto e rispettoso atteggiamento che negli anni abbiamo adottato con coppie etero che si erano dimostrate particolarmente espansive e calorose all’interno della nostra struttura”.

Sempre secondo i proprietari del ‘Lido Arcobalenò’: “Nessuno è stato cacciato così come nessuno si è accorto di quello che stava succedendo, perché siamo soliti rispettare i nostri clienti. Abbiamo applicato le regole di buon costume che valgono per tutti, a prescindere dal loro orientamento sessuale, che noi rispettiamo nella sua totalità. Non c’è stata alcuna discriminazione, nessun modo sgarbato, nessun caso di omofobia o razzismo. Ma soltanto il richiamo da parte del nostro dipendente ad un comportamento adeguato da tenere in un luogo pubblico, frequentato da famiglie e da bambini”.

Quindi, non si è trattato di un caso di omofobia perché la struttura riguardo il codice di comportamento, non fa nessuna distinzione tra coppie eterosessuali e coppie gay ma come mai sono stati allontanati proprio loro 2 e basta?

Nella nostra società la cosiddetta ‘diversità’ fa ancora paura. Una paura inesistente come la ‘diversità’.