Stati Uniti, studentessa gay accusata di ‘indottrinamento’ perché ha parlato di bullismo omofobo

Stati Uniti, studentessa  gay accusata di ‘indottrinamento’ perché ha parlato di bullismo omofobo

Parlare del bullismo omofobo ed essere accusati di ‘indottrinamento’ gay dal pubblico

Durante una riunione del Consiglio scolastico dalla Franklin High School – una scuola nello Stato del MassachusettsMackenzie Atwood ha parlato delle use esperienze di bullismo omofobo nei corridoi della scuola, affermando davanti ai genitori e al personale scolastico che lei e altri studenti LGBT+ sono sempre più spesso presi di mira a causa della loro sessualità e identità di genere. E tutto, dopo che un genitore aveva dichiarato che i bambini bianchi erano presi di mira dai bulli a causa della loro razza. Accuse prive di fondamento.

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A quel punto Atwood ha spiegato cosa significa realmente essere vittima di bullismo, facendo l’esempio del teatro e dello stereotipo attore uguale gay.

‹‹ Essere in teatro – c’è ovviamente lo stereotipo che tutti a teatro sono gay, e sì, si può dire che è abbastanza vero perché molti di noi sono gay ed è un posto dove possiamo stare bene ed è uno spazio sicuro›› e continuando ‹‹ Ma quando i ragazzi vengono a teatro ogni giorno e mi dicono: “Oh, oggi mi hanno chiamato fr*cio in corridoi” oppure “oggi mi hanno chiamato con un insulto razziale in corridoi!, non è qualcosa su cui scherzare, anche se è diventato qualcosa a cui siamo diventati così insensibili che diventa uno scherzo››.

Poi la chiusura che ha scatenato gli animi dei presenti.

‹‹ Quindi penso che sia importante capire che sì, tutti sono protetti nella scuola, ma essere qualcuno che è caucasico non è qualcosa per cui sei vittima di bullismo››

Mackenzie Atwood

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A quel punto Atwood ha aggiunto che essendo gay, era stata attaccata a scuola per il suo orientamento sessuale e dal pubblico uno dei presenti ha urlato: ‹‹ Devi finire, questo è l’indottrinamento!››. Come dire che in quella scuola il bullismo omofobo non è un vero problema, ma lo è quello – presunto – nei confronti degli studenti caucasici.

Una situazione al limite del grottesco che purtroppo non è nuova, non solo negli Stati Uniti d’America ma anche in altre Nazioni, compresa l’Italia. La conferma da noi con la bocciatura del DDL Zan – Legge contro l’omotransfobia – in Senato e le dichiarazioni degli esponenti di estrema destra che parlano dell’inesistenza di omofobia in Italia, quindi non serve. Nonostante l’aumento degli episodi di violenza omotransfobica.

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