La sparizione del cervello del Duce

La sparizione del cervello del Duce

La guerra era persa. I Nazisti in fuga. La liberazione delle città del nord da parte dei Partigiani. La caduta della Repubblica Sociale Italiana. Il Duce e la sua amante, Claretta Petacci furono giustiziati a Dongo il 28 aprile del 1945.

I corpi furono poi trasportati a Milano, dove furono appesi a testa in giù in una pompa di benzina a Piazzale Loreto, luogo in cui una squadra di fascisti uccise dei partigiani italiani.

Il 30 aprile del 1945 fu eseguita l’autopsia sul cadavere dell’ex dittatore fascista, Benito Mussolini e il cervello fu esaminato a parte dal medico Pier Gildo Bianchi.

Quel particolare reperto restò conservato dal 1945 al 1957 (Anno della restituzione alla famiglia Mussolini) presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Milano.

Però 2 reperti del cervello del Duce furono “donati” (Sotto loro richiesta) alle autorità statunitensi per studiarli alla ricerca di eventuali patologie in grado di spiegare la megalomania dell’ex dittatore fascista, Benito Mussolini.

La rivista Focus riporta che gli esperti statunitensi eseguirono anche i test per la sifilide, malattia degenerativa in grado di colpire i tessuti cerebrali ma tutti gli esami diedero esiti negativi.

Alla fine degli esami statunitensi, i resti furono dimenticati nell’Armed Forces Institute of Pathlogy e il St. Elizabeth’s Hospital (Washington D.C. – Stati Uniti d’America). Le autorità statunitensi restituirono nel 1966 alla famiglia Mussolini solo uno dei 2 reperti del cervello dell’ex dittatore fascista, Benito Mussolini.

Quel secondo reperto sparì nel nulla per poi riapparire nel 2009 sulla piattaforma eBay. Articolo tolto quasi subito dalla vendita.

Il mistero del secondo reperto del cervello dell’ex dittatore fascista, Benito Mussolini continua.

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