Unioni Civili. A maggio in Senato

Finalmente ci siamo. Dopo decenni di battaglie, discussioni parlamentari e sigle più disperate, il Decreto di Legge relativo alle Unioni Civili fra persone dello stesso sesso giungerà alla Camera dei Deputati per la definitiva approvazione.

Il ddl Cirinnà in Senato ha subito numerose modifiche causate dai numeri risicati della maggioranza di Governo e dalle battaglie interne della stessa. Una modifica importante è stata quella della cancellazione dell’articolo relativo alla Stepchild Adoption (Adozione del figliastro).Cuore_Arcobaleno

La pratica della Stepchild  Adoption nel nostro Paese è permessa solo alle coppie sposate o conviventi eterosessuali, grazie a una legge del 1980.

Una cancellazione obbligata per far passare il ddl Cirinnà al Senato come il divieto dell’equiparazione delle unioni civili fra persone dello stesso sesso e il matrimonio “istituzionale” e “religioso” tra uomo e donna.

Adesso dopo il passaggio sul fine di lana al Senato, il ddl sulle Unioni Civili approderà il 9 maggio di quest’anno alla Camera dei Deputati per l’ultima discussione generale e votazione.

Smiling men with baby

Nessuna altra modifica al ddl Cirinnà durante l’esame in commissione, così la discussione proseguirà sino al 12 maggio con il voto finale previsto entro la settimana. Questo quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo della Camera dei Deputati. L’onorevole Micaela Campana, relatrice del provvedimento, durante l’annuncio dell’ultimo passaggio dell’approvazione del ddl si è dichiarata molto soddisfatta della decisione.

La prossima mossa del Governo Renzi? Si pensa alla possibilità di porre la fiducia sul ddl Cirinnà, in maniera tale da blindarlo per evitare brutte sorprese come accaduto nel passaggio al Senato.

A questo punto la votazione finale potrebbe avvenire entro mercoledì 11 maggio, ovviamente la Legge entrerà in vigore dopo la pubblicazione del testo di Legge sulla Gazzetta Ufficiale, quindi dopo la firma del Presidente della Repubblica Mattarella e dello stesso Presidente del Consiglio Renzi però necessità anche di un regolamento che dovrà essere emanato dal Premier, su richiesta del Ministero dell’Interno non oltre 30 giorni.

A questo punto le prime unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia potranno avvenire intorno alla seconda metà dell’estate di quest’anno con buona pace di chi ha contrastato l’approvazione della legge.

Anche se il testo originale del ddl Cirinnà è stato stravolto durante la discussione al Senato, possiamo dire di essere felici ma la battaglia per il riconoscimento dei diritti civili ai cittadini LGBT non è finita.

Fonte: Gay.it

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