A Tokio 2020, Laurel Hubbard la prima atleta transessuale

Laurel Hubbard la prima atleta transessuale

L’atleta neozelandese Laurel Hubbard alle prossime Olimpiadi in Giappone avrà già battuto due record solo con la sua partecipazione

Sarà la prima atleta transessuale della storia delle Olimpiadi moderne e al tempo stesso sarà l’atleta di sollevamento pesi più anziana con l’età di 43 anni. Laurel Hubbard è diventata donna 8 anni fa e da quel momento ha rispettato tutti i parametri stabiliti dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) in materia di atleti transgender. Un requisito principale è il livello totale di testosterone, infatti, deve essere inferiore a determinati parametri per almeno 1 anno dalla competizione sportiva.

Leggi anche >>> Nuova Zelanda, ex deputato chiede scusa alla comunità LGBT+

Una partecipazione che ha scatenato diverse polemiche e come riportato da Repubblica, in molti affermano che il limite massimo di testosterone richiesto per la partecipazione alla gara è sempre superiore di circa 5 volte di una donna. E quindi, la competizione sarebbe falsata.

Anna Vanbellinghen, atleta belga specializzata nel sollevamento pesi (26 anni) in merito al via libera da CIO alla Hubbard ha dichiarato che: “Sono consapevole che la cornice legale per la partecipazione dei transgender è molto difficile da individuare perché le situazioni potenziali sono infinite. Ma chiunque abbia praticato questo sport ad alti livelli sa questa specifica situazione è ingiusta per lo sport e per le atlete”.

Leggi anche >>> Cagliari, No alla Carta Etica e ‘Lobby omosessuali’

Mentre in sua difesa si è espresso Kereyn Smith, Direttore del Comitato Olimpico della Nuova Zelanda: “Sappiamo che quello dell’identità di genere nello sport è un tema molto delicato e complesso, che richiede di trovare il giusto equilibrio tra diritti umani e equità sul campo di gioco. Ma come squadra, abbiamo una forte cultura dell’ospitalità e dell’inclusione e abbiamo rispetto per tutti. Per questo daremo il nostro appoggio a tutti gli atleti neozelandesi”.

Gioia da parte della diretta interessata che a Tokio 2020, prenderà parte alle gare riservate alle donne con peso dagli 87 chilogrammi in su. E sicuramente questa partecipazione scatenerà diverse polemiche anche in Italia da parte delle organizzazioni estremiste omofobe, di destra e ultrareligiose.

Leggi anche >>> Dior sceglie Jin Xing, prima transgender cinese

Suggerisci una correzione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.