La deriva italiana contro l’omosessualità.

Le Sentinelle in Piedi che manifestano contro gli omosessuali, poi l’insegnante di religione cattolica di un Liceo torinese che dichiara che gli omosessuali sono malati e che possono essere curati (N.d.A. Difesa dal giornale Avvenire organo ufficiale della CEI), poi l’allenatore della squadra di calcio Arezzo (N.d.A. Eziolino Capuano) che a fine partita dichiara di non volere ‘checche’ in campo (N.d.A. Dopo il putiferio causato da quella dichiarazione, il CT afferma che non era a conoscenza che il termine ‘checca’ equivaleva a omosessuale!) e adesso una docente di un liceo  Ivrea di italiano e storia, Cristina Zaccanti (N.d.A. attivista delle Sentinelle in Piedi) sul giornale della parrocchia di Rivarolo Canavese si è lasciata andare a uno studio di tre pagine sul “Fenomeno Gender”.

Le Sentinelle in Piedi che da qualche tempo compaiono sui giornali e televisioni con le loro manifestazioni silenziose tutti intenti a leggere un libro in piedi nelle piazze italiane ma chi sono realmente e cosa cercano di ottenere con questo tipo di manifestazioni? Secondo quanto riporta il loro sito ufficiale Le Sentinelle in Piedi è da ritenersi una specie di resistenza di persone, le quali vegliano su quello che accade nella società con lo scopo di denunciare ogni tentativo di distruggere l’uomo e la civiltà e risvegliare le coscienze contro il pensiero unico. Lo scopo principale è quello di proteggere la libertà di espressione relativa alla tutela della famiglia naturale ovvero quella fondata da uomo e donna. Si dichiarano apartitici, aconfessionali e non sono né un movimento né un associazione ma solo una forma di testimonianza nate per difendere la libertà di espressione messa (secondo loro) in discussione dal DDL Scalfarotto (N.d.A. DDL fatto per fermare gli innumerevoli atti di violenza e aggressione contro gli omosessuali).  (Fonte: sito Le Sentinelle in Piedi)

Secondo quanto scrive la docente Zaccanti l’O.N.U. (Organizzazione delle Nazioni Uniti) fa si che nelle scuole vengano somministrati degli ormoni per ritardarne lo sviluppo per avere più tempo per la scelta, e al tempo stesso li muterebbero in omosessuali! I metodi pedagogici ammessi dalle Nazioni Uniti, sempre secondo Zaccanti sono la pedofilia e l’omosessualità! E secondo dei fantomatici documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sarebbe in atto un piano ‘diabolico’ per introdurre la masturbazione alla scuola materna a partire dai tre anni così da sperimentare le proprie pulsioni così da alimentare l’esperienza omosessuale. Se la prende anche contro le coppie sterile che a suo avviso avvantaggiano le case farmaceutiche che producono ormoni e naturalmente contro il DDL Scalfarotto e il reato di omofobia, senza dimenticare dei campi LGBT per la rieducazione! Naturalmente tutte queste dichiarazioni sono basate su dei ‘documenti’ e ‘pubblicazioni’ reperibili nella vasta rete web e il parroco della diocesi, Don Raffaele Roffino cosa pensa di queste esternazioni pubblicate nel giornale parrochiale?  Semplicemente che: “Le opinioni personali della signora Zaccanti, sono solo sue ma servono a stimolare la riflessione su un tema sul quale ci sono opinioni diverse“.

Ognuno è libero di poter esprimere il proprio parere ma qui non si tratta neppure di omofobia ma di una persona che disinforma con tesi complottistiche e senza una prova scientifica prese un po’ a casaccio nella vasta area del web dove si trova di tutto e forse il 90% di quello che circola è privo di fondamento.

In questa sua personale esposizione la signora Zaccanti parla di campi di rieducazione LGBT. Questi ‘campi di rieducazione’ come li ha definiti lei non sono altro che centri in cui le famiglie portano i loro figli che sentono di essere nati dentro un corpo non loro e dove possono essere se stessi senza pregiudizi o violenze. Dove posso sperimentare in piena libertà la loro curiosità poi una volta cresciuto decideranno chi essere e tutto questo con l’appoggio dei genitori. Tutto fatto in perfetta libertà, come un gioco innocente e senza costrizione o violenza.

campi_rieducazione_bambini_LGBT
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I campi di cui si dovrebbe preoccupare e indignare la signora Zaccanti e tutti quelle persone che la pensano come lei sono altri e sono quelli dove si praticano le ‘fantomatiche’ cure riparative per gli omosessuali veri e propri lager nazisti! Ecco alcuni racconti su questi ‘campi di conversione’:

“Un mio amico c’è andato costretto dal padre contrariato dal fatto che il figlio non fosse ‘normale’. Una della pratiche prevedeva l’applicazione di elettrodi ai testicoli. Poi lo costringevano a guardare un porno gay e se aveva un’erezione, rilasciavano l a scarica. Ha funzionato talmente bene che ha sposato una ragazza, poi hanno divorziato perché… lei era lesbica. E ora lui ha un ragazzo”.

“Il campo in cui hanno mandato me, apparentemente era un istituto religioso per ragazzi turbolenti. C’era una stanza per le riflessioni solitarie in cui venivo mandato spesso. Era terribile. Passavo giorni interi seduto in quella stanza senza cibo né acqua perché negavo Gesù e rifiutavo di ammettere di avere problemi che non avevo”.

“La cugina di un mio amico è stata mandata in uno di questi campi. Nonostante diverse suppliche ai genitori perché la portassero via perché non stava funzionando, ma le dava un senso di disgusto di se stessa, l’hanno lasciata lì a finire il programma. Era ancora gay. Si è suicidata un mese dopo e nella lettera ha scritto: ‘Cari mamma e papà, vi amo nonostante stiate sbagliando così tanto. Mi avete insegnato l’odio e a sentirmi disgustata di me stessa, invece che ad amarmi’. Aveva 17 anni”.

Foto vittima campi di rieducazione

 

Il ragazzo ritratto nella foto è una vittima di questi ‘centri di rieducazione’. Spedito per 10 settimane in centro situato in Sud Africa è stato liberato e portato in ospedale in condizioni gravissime. Disidratato, denutrito con le ossa rotte in più parti. Il ragazzo è morto qualche giorno dopo il ricovero in ospedale.

 

Forse è meglio indignarsi per un bambino che sta cercando scoprire chi è veramente con l’appoggio dei genitori che per un ragazzo deceduto a causa delle torture per ‘rieducarlo’. In fin dei conti il ragazzo gay non poteva essere recuperato, mentre i bambini possono essere riportati nella retta via dell’eterosessualità con più facilità!

E per concludere la giustificazione della signora Zaccanti a chi l’accusava di essere omofoba: “Non giudico gli omosessuali, tra i quali ho molti amici”.

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