L’Armata Rossa scopre l’orrore nazista
La data non è casuale, infatti, il 27 gennaio del 1945 i soldati della 60esima Armata Sovietica guidati dal Maresciallo Ivan Konev scoprirono gli orrori del campo di concentramento di Auschwitz nella Polonia occupata liberando i superstiti.
Da quel momento, i superstiti non hanno smesso di raccontare quanto accaduto all’interno di quegli inferni, purtroppo però con il passare del tempo, il ricordo nelle nuove generazioni sta velocemente scomparendo.
Non solo ebrei
Anche oppositori politici, disabili mentali, rom, cattolici, protestanti, testimoni di Geova e anche gay, lesbiche e bisessuali.
Il regime nazista ha arrestato circa 100mila persone gay. Tra le 5mila e i 15mila tra gay e bisessuali furono condannate ai campi di sterminio con un tasso di mortalità del 60%.
Le persone gay e bisex furono, inoltre, costrette a indossare il famigerato ‘Triangolo Rosa’ come simbolo di riconoscimento.
I Triangoli Rosa perseguitati anche dopo liberi
Molti superstiti gay, una volta rientrati in patria sono arrestati e in carcerati con l’accusa di omosessualità. Reato punibile con il carcere. E per anni quelle vittime sono state dimenticate da tutti e dalle stesse istituzioni.
Il ricordo, come affermato in precedenza, con il tempo sta scomparendo nelle nuove generazioni. Il Governo britannico ha pubblicato per la Giornata della Memoria, i risultati di un sondaggio sull’Olocausto.
La memoria sbiadita dell’Olocausto
1 su 20 degli intervistati ha negato l’Olocausto. Mentre più della metà ha affermato di non ricordare o non sapere il numero esatto delle vittime ebree. Non va meglio negli Stati Uniti d’America, dove il 45% di persone non è riuscito a nominare un solo campo di concentramento nazista.
Non va meglio in Italia, dove l’odio razziale, l’omofobia, l’antisemitismo e la transfobia hanno subito una pericolosa escalation a causa della politica dell’attuale classe dirigente a guida leghista-5 Stelle e alle organizzazioni estremiste di destra e religiose cattoliche.