La storia di Noura lesbica in Libia fuggita nel nostro Paese dove è riuscita a ricostruirsi una nuova vita con la sua compagna. Noura (Nome di fantasia) ha raccontato la sua vicenda all’Agenzia DIRE. Un passato fatto di guerra e soprusi.
“Ho dovuto lasciare la Libia perché c’è la guerra ma soprattutto perché lesbica e con la mia campagna volevamo vivere insieme. Così siamo venute in Italia, 6 mesi fa ci siamo finalmente sposate”.
Noura
La donna in Libia, oltre alla drammatica situazione di caos e guerra, si è lasciata alle spalle una carriera da docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Zawiya. In questo periodo lavora a Milano come cameriera e poco alla volta si sta ricostruendo una nuova vita, grazie anche al sostegno dell’Associazione Lesbiche Senza Frontiere (ISF).
Appena giunte in Italia, le donne hanno dovuto affrontare altre sfide come raccontato dalla stessa Noura.
“Quando io e la mia compagna siamo arrivate, non riuscivamo a capire una parola. Neanche le Leggi sono chiare quindi è stata una grande fortuna avere qualcuno che ci aiutasse, non solo traducendo le informazioni ma anche spiegandoci come funzionano le cose”.
Noura
In Libia la situazione per le persone LGBT+ è preoccupante ma anche per quelli che riescono a fuggire da quell’inferno, il più delle volte subiscono atti di discriminazione nei centri di ospitalità nei Paesi di accoglienza come riporta Helen Ibry (Lesbiche Senza Frontiere): “Nella maggior parte dei casi non possono fare riferimento alla loro comunità di origine e nei centri di accoglienza si sono registrati anche vari casi di aggressione. Una soluzione sarebbe quella di creare, accanto alle stanze per uomini e donne, anche quelle riservate a gay, lesbiche e transessuali. Noi di lesbiche senza frontiere oltre a fornire corsi di lingua o alfabetizzazione informatica, diamo a queste donne degli spazi dove possono esprimersi liberamente, condividendo esperienze e creando nuovi rapporti, per non sentirsi più sole”.
RISCATTI by A.J.Reed
Trama: Amore e Odio. Vita e Morte. Omosessualità e Omofobia. Queste le parole chiavi del romanzo di “RISCATTI”. Stati Uniti d’America. Il fanatismo razziale di un’associazione statunitense sconvolgerà le vite di un gruppo di amici portandoli a confrontarsi con il loro lato oscuro. Un fanatismo che condurrà un padre a desiderare la morte del suo stesso figlio, ritenuto “contro natura”. L’amore di due giovani ragazzi, spezzato dall’omofobia, riuscirà nella sua tragedia a riscattare uno dei loro aguzzini.