Leggende metropolitane. Un mito nel mito.

Leggende_MetropolitaneOgni tanto per ravvivare una conversazione si inizia con il classico “Sai che un amico della sorella del cugino del cognato della madre di un mio lontano parente mi ha raccontato che…” per terminare con una leggenda metropolitana.

Ognuno di noi ha sentito o raccontato almeno una volta (Forse più di una) una di queste leggende ma alla fine di che cosa si tratta? La leggenda metropolitana altro non è che una storia inverosimile trasmessa sempre per via orale che a un certo punto della sua diffusione, viene ripresa dai media che l’amplificano sino a certificarla come “autentica”.

Alcune di queste leggende hanno iniziato a diffondersi anche nei secoli scorsi per giungere sino ai nostri giorni modernizzate e altre ancora risultano essere più moderne ma sempre di leggende metropolitane si tratta.

Nel mondo girano innumerevoli leggende metropolitane più o meno famose e al tempo stesso con diverse versioni per nazioni ma alcune di esse sono identiche in qualsiasi lingua vengono raccontate.

Fare una lista delle più belle e famose non renderebbe giustizia al mito delle leggende metropolitane così eccovi una piccola selezione fra tutte quelle in circolazione.

GLI ALLIGATORI CHE INFESTANO LE FOGNE DI NEW YORK CITY.
Nel 1930 il quotidiano New York Times pubblicò la notizia di un giovane che aveva avvistato nella cloache della città degli esemplari di alligatori e dopo 85 anni la storia continua a passare di bocca in bocca mentre degli alligatori nemmeno l’ombra. Anche se ancora oggi molti cittadini della Grande Mela sono più che certi che sotto di loro viva una nutrita colonia di alligatori assassini.

“BLOODY MARY”  “BLOODY MARY” “BLOODY MARY”.
Alla luce di una candela e davanti a uno specchio avrete il coraggio di pronunciare per tre volte di seguito “Bloody Mary” senza scappare se lei dovesse arrivare e graffiarvi il viso con le sue lunghe e affilate unghie? L’identità della donna misteriosa varia secondo il tipo della versione della leggenda metropolitana, infatti, alcuni ritengono si tratti dell’anima della Regina di Scozia Maria I Tudor detta Maria La Sanguinaria (1516 – 1558) o di una giovane ragazza statunitense deceduta a causa di un incidente automobilistico o sepolta viva dai suoi stessi genitori.

COSA NON SI FA PER AVERE CAPELLI STUPENDI.
Lucidi, lisci e voluminosi, lunghi o corti non ha importanza ma devo essere invidiabili e molte volte ci si affida a rimedi casalinghi per ottenere il risultato perfetto però il risultato può essere drammatico. Una donna pur di mantenere i suoi capelli perfetti anche durante la notte prese la decisione di lavarseli con acqua e zucchero e senza asciugarseli li avvolse in un asciugamano. La mattina seguente non si svegliò. Deceduta durante la notte. La persona addetta a constatarne la morte, tolse l’asciugamano dalla testa, scoprendo un gruppo di ratti intenti a gustarsi la testa della povera malcapitata.

LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CHE ENTRATE.
Visto che nel 2015 decorre il 750° anniversario della nascita del Sommo Poeta Dante Alighieri, poteva mancare la leggenda metropolitana relativa alla porta d’ingresso dell’Inferno? No. Non poteva mancare. In Siberia (Russia) una spedizione scientifica praticò una perforazione nel terreno profonda circa 14 km e dopo aver calato un microfono al suo interno, questo registrò delle urla disumane. Le voci dei dannati! A prova di quanto avvenuto esiste un resoconto del Dottor Azzacove, capo della spedizione scientifica siberiana in cui afferma: “La perforatrice all’improvviso cominciò a rotare velocemente, indicando che avevamo raggiunto una grossa caverna o cavità vuota. I sensori della temperatura mostrarono un drammatico aumento di calore fino a 2.000 gradi Fahrenheit. Noi calammo giù lungo il condotto un microfono, designato a rivelare i rumori dei movimenti della piastra. Ma invece dei movimenti della piastra, sentimmo una voce umana gridare dal dolore. Inizialmente pensammo che il suono proveniva dalla nostra attrezzatura. Ma quando facemmo degli adattamenti, furono confermati i nostri peggiori sospetti. Gli urli non erano quelli di un singolo essere umano, essi erano gli urli di milioni di esseri umani“.

GIOCARE ALL’ALLEGRO CHIRURGO.
Il gioco da tavolo dell’Allegro Chirurgo (Prima edizione 1965) prevede di estrarre alcune parti del corpo del paziente, facendo attenzione a non “svegliarlo”, stessa situazione in cui si sono ritrovati diversi giovani dopo una notte di bagordi alcolici per locali. Questa leggenda metropolitana fa riferimento al macabro e purtroppo reale traffico di organi umani, infatti, alcuni giovani si sono risvegliati all’interno di una vasca da bagno colma di ghiaccio di qualche hotel malfamato con una vistosa cicatrice all’altezza di uno dei due reni. Bisogna ricordare che i reni sono gli organi più depredati in queste determinate leggende metropolitane.

IL BUIO PUÒ SALVARTI LA VITA.
Chi ha paura del buio? In fin dei conti nel buio si possono nascondere dei pericoli o delle persone malintenzionate pronte a farvi del male ma a questa ragazza il buio ha salvato la vita. La storia narra di questa studentessa universitaria statunitense che invece di rimanere nel suo dormitorio a prepararsi per un esame decise di uscire per recarsi ad una festa. Una volta rientrata nella sua stanza, decide di non accendere la luce per non svegliare la sua compagna di stanza. La mattina dopo la macabra scoperta dell’assassinio della sua compagna di stanza da parte di un pazzo che non contento lascia un messaggio sul muro, scritto con il sangue della sua stessa vittima:  “Non sei felice di non aver acceso la luce?“.

Divertitevi a trovarne altre… in fin dei conti le leggende metropolitane non scompariranno mai.

Fonte: Wikipedia; Msn; Radio Deejay.
Pubblicato su: verosimilmentevero.blogspot

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.