Libere per 12 milioni?

Finalmente libere! Greta Ramelli e Vanessa Marzullo finalmente sono tornate in Italia dopo mesi di prigionia in terra siriana, dove si erano recate come cooperanti per portare aiuto alla popolazione siriana devastata dalla guerra.

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Durante la loro detenzione i rapporti con i loro carcerieri erano ridotti al minimo per paura di qualche reazione violenza ma hanno avuto il coraggio di porre una precisa domanda: “Dopo essere state catturate abbiamo chiesto ‘perché lo fate?’ Ci hanno risposto: per soldi”.

Un rapimento a scopo estorsione ai danni del nostro Paese.

La cifra che si presume essere stata pagata dallo Stato italiano per la liberazione delle due cooperanti si aggira intorno ai 12 milioni di dollari! Ben 6 milioni di dollari a prigioniera! Libere per 12 milioni?

Soldi che se pagati, saranno sicuramente utilizzati dalle associazioni terroristiche per finanziare le loro stragi come quella avvenuta a Parigi con la strage nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo.

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Il Governo Italiano tramite il Ministro degli Esteri Gentiloni ha prontamente smentito il pagamento del riscatto per la liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, liberate grazie alla trattativa intrapresa dalle nostre autorità.

La teoria della diplomazia come unica artefice della liberazione delle due cooperanti italiane non sembra tanto veritiera, perché secondo quanto riferito agli inquirenti lo scopo del rapimento era di estorsione e secondo voi, i rapitori si sono impietositi a tal punto dagli emissari italiani da liberare le due ragazze? Non penso sia credibile.

L’Italia ha una lunga, tragica e triste storia in fatto di sequestri di persona, e sappiamo bene che ogni volta che il sequestrato era liberato, era sempre a pagamento avvenuto del riscatto e non penso sia diverso con gli estremisti islamici. Sia per i sequestratori italiani, sia per i terroristi lo scopo principale è quello di ‘incassare’ e la vita del sequestrato è legata a filo doppio al pagamento. Vivono se pagano. Muoiono se non pagano. La regola è quella, poco importa chi hanno rapito se donne o uomini. La regola vale per tutti! Quindi la convinzione è quella che lo Stato Italiano abbia pagato il riscatto per ottenere la liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, che poi sia di 12 milioni di dollari o una cifra inferiore non ha molta importanza. Forse sono state liberate per quello o mi sbaglio? Il dubbio rimane come del resto per tutti gli altri sequestrati dalle organizzazioni terroristiche ‘liberati’.

Un dubbio che pesa su tutti i cittadini italiani, perché si tratta di soldi nostri!

A questo punto era possibile liberarle senza pagare il riscatto? I blitz militari! Quella del blitz militare eseguito dalle forze speciali poteva essere una soluzione. Una soluzione utilizzata da altre nazioni come ad esempio la Gran Bretagna anche se la maggior parte di essi non è andato a buon fine e come non dimenticare l’uccisione dell’agente Calipari durante la liberazione della giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena? A questo punto, la via del pagamento del riscatto ha salvato le vite delle due cooperanti italiane e al tempo stesso ha finanziato i gruppi terroristici di matrice islamica.

Le due cooperanti Greta Ramelli e Vanessa Marzullo si sono recate in Siria spinte da intenti umanitari nei confronti della popolazione siriana oppure anche per un’altra ragione meno altruista?

Dalle intercettazioni eseguite dai ROS, sono venuti fuori particolare alquanto compromettente riguardo alle due cooperanti italiane. Fatti che potrebbero provare che il loro intento di recarsi in Siria non era umanitario né tanto meno neutrale bensì come attiviste a sostegno dell’esercito “Free Syrian Army, prima combattuto dall’Occidente e adesso ben supportato in funzione anti-Isis, in cui fanno parte anche da frange di combattenti islamici, di cui alcuni anche vicini ad Al Qaeda, quindi a questo punto è lecito pensare che lo scopo della ‘missione’ di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo fosse di aiutare i rivoluzionari e non di rimanere neutrali al conflitto interno della Siria.

I cooperanti delle ONG che si recano in nazioni in guerra, devono restare neutrali perché il loro scopo principale è quello di aiutare la popolazione. Questo è il vero compito dei cooperanti delle ONG di tutto il mondo, poi esistono persone che si recano in queste nazioni per dare il proprio appoggio a uno o all’altra fazione in guerra e di certo non si tratta di cooperanti ma di militanti!

Di solito il Governo Italiano ha il dovere di aiutare i propri connazionali che si recano all’estero e che sono in difficoltà e il fatto di aver aiutato Greta Ramelli e Vanessa Marzullo era un atto dovuto nei loro confronti e delle loro rispettive famiglie ma vorrei ricordare la vicenda di un nostro connazionale emigrato in Messico in cerca di fortuna lasciato morire dallo Stato Italiano in terra straniera per la ‘modica’ cifra di 350,00 euro! I soldi che gli servivano per pagarsi il biglietto di rientro in Italia e che avrebbe restituito una volta a casa, perché dal Messico non poteva prelevare dal suo libretto di risparmio delle Poste!

Diaferio

 

Salvatore Diaferio di 68 anni è deceduto nel 2010 in Messico nella vana attesa di poter rientrare a casa!

Purtroppo per lui non era un politico e neppure un cooperante rapito in terra straniera da un’organizzazione terroristica islamica, altrimenti i soldi, il Governo Italiano li avrebbe trovati immediatamente per riportarlo sano e salvo a casa!

A quanto pare recuperare 350,00 euro è più difficile che recuperarne ben 12 milioni!

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