Ennesimo caso di violenza di matrice omofoba in famiglia.
Nella notte del 16 maggio presso un’area di servizio di Benevello (Provincia di Cuneo) furono aggrediti 3 giovani e in un primo momento si ipotizzò un tentativo di rapina ma la realtà è ben diversa.
Le forze dell’ordine hanno denunciato 2 persone: un noto professionista cuneese e un suo amico con le accuse di “concorso in lesioni personali aggravate, violenza privata, minacce e danneggiamento”.
Una spedizione punitiva nei confronti del compagno del figlio. Questa la cruente verità di quell’aggressione.
Gabriele Piazzoni, Segretario Nazionale di Arcigay ha rilasciato la seguente dichiarazione: “È un episodio di gravità inaudita un allarme che deve essere affrontato con urgenza dal Parlamento“.
La verità è venuta a galla, dopo che i Carabinieri della stazione di Cortemilia (Paesino di circa 2400 abitanti) hanno visionato le registrazione delle telecamere di sicurezza relative alla zona dell’aggressione.
I 2 giovani si sarebbero dovuti incontrare la sera del 16 maggio, vicino a un distributore di benzina e per impedire la frequentazione del figlio con il suo fidanzato marocchino, il padre (Aiutato da un suo amico) ha organizzato una vera e propria spedizione punitiva.
Il padre non conoscendo l’aspetto fisico dell’amico del figlio ha pestato un automobilista che si trovava in zona per poi accanirsi contro il ragazzo marocchino e un suo amico, finiti all’ospedale con una prognosi di 3 mesi.
Serve una Legge che combatta i crimini di odio. Adesso e non in futuro. Il futuro è adesso!
Fonte: Il Giornale