Professore omofobo picchia studente!

Un tranquillo giorno di scuola in un istituto superiore nella città di Perugia.

Il professore cammina per l’aula durante lo svolgimento  della lezione, quando all’improvviso dice: “Essere gay è una brutta malattia!” fissando un determinato studente.

Non avendo avuto nessuna reazione da parte dello studente, in quanto non aveva sentito l’affermazione, il docente ripete la frase e questa volta chiamando per nome e cognome lo studente che a quel punto gli domanda se si riferiva a lui.

La risposta del docente non si fa attendere: “Certo che dico a te, è brutto essere gay. Tu ne sai qualcosa”, come la risposta dello studente che gli replica dicendogli: “Sicuramente, da quando conosco lei!”.

Quella risposta così fulminea e sicura, fa scattare qualcosa nella testa del docente che come reazione sferra due calci alle gambe dello studente per poi colpirlo con due pugni alla spalla e alla fine prenderlo per il collo, stringendolo con forza.

Vista la reazione violenta del docente, il compagno di banco della vittima decide di intervenire: “Professore lo lasci, non vede che lo sta strozzando?”.

A quel punto il docente lascia andare il ragazzo dicendogli: “Non ti permettere mai più di prendermi in giro” dopodiché suona la campanella che segnava la fine dell’ora. La notizia dell’accaduto si stava diffondendo all’interno dell’istituto.

Nei corridoi della scuola, lo studente aggredito viene avvicinato da una compagna che gli domanda: “Ti sei arrabbiato per il rimprovero?”. La risposta del ragazzo è lapidaria e non lascia dubbi sull’accaduto: “Quale rimprovero, mi ha picchiato!”. La voce giunge anche alle orecchie della coordinatrice di classe che decide di chiarire l’intera vicenda, purtroppo il ragazzo si chiude in se stesso evitando di confidarsi con la stessa professoressa.

Neppure rientrato a casa non si confida immediatamente con i propri genitori però gli stessi si preoccupano per il suo vistoso zoppicare e a quel punto cede e tra lacrime di dolore e rabbia, racconta l’aggressione subita da parte del suo insegnate. Senza perdere dell’altro tempo, i genitori lo portano in ospedale dove gli riscontrano un grosso ematoma alla coscia, giudicato dai medici di turno guaribile in circa cinque giorni.

stop-omofobia

Essendo un minore il nosocomio aveva fatto già scattare la segnalazione alle autorità competenti, ancor prima dell’arrivo dei genitori al commissariato di polizia per presentare la denuncia nei confronti del professore-aggressore.

In commissariato viene convocato anche il preside dell’istituto in cui si è svolta l’aggressione che una volta informato della vicenda, decide di andare a fondo sull’intera vicenda prima di prendere un qualsiasi provvedimento nei confronti del professore-aggressore.

In via cautelare il preside dell’istituto decide di spostare il ragazzo di sezione con un turno differente dal professore-aggressore, in maniera tale da non farlo incontrare con la sua vittima mentre i genitori si sono rivolti ad un legale e hanno depositato una querela, riservandosi ogni possibile azione per tutelare il proprio figlio.

Gay Pride

Il fatto grave di tutta questa vicenda è il che il bullo ha le sembianze del professore, di un adulto pagato per educare, guidare e proteggere gli studenti!

Nella scuola italiana gli attacchi omofobi da parte del corpo docente stanno pericolosamente aumentando e le istituzioni non fanno nulla per punire i colpevoli e al tempo stesso combattere l’omofobia nella società e nelle scuole italiane!

Inizieranno a preoccuparsi quando ci scapperà il morto all’interno di una scuola?

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