L’annunciata presenza dell’icona del Pop internazionale, Madonna alla finale dell’Eurovision Song Contest di Tel Aviv (Israele) ha riacceso le proteste contro la politica israeliana nei confronti della Palestina.
Una cinquantina di personalità britanniche tra cui il musicista Peter Gabriel sono scese pubblicamente in campo per sostenere il boicottaggio della manifestazione canora, in aperto contrasto con il Governo d’Israele.
Appello preceduto dalla petizione a favore del boicottaggio dell’Eurovision Song Contest 2019 promossa dall’organizzazione Pinkwatching Israel. Petizione appoggiata e firmata da 60 associazioni LGBT di diverse Nazioni.
La Pinkwatching Israel afferma che il Governo israeliano stia utilizzando la sua presunta apertura nei confronti della comunità LGBT con il solo scopo di distogliere l’attenzione internazionale dall’azione criminale attuata nei confronti della popolazione palestinese come la segregazione e l’occupazione illegale dei territori palestinesi.
Una battaglia che accomuna israeliani e palestinesi. Uniti per denunciare quanto sta accadendo in Palestina e Israele.
L’annuncio della partecipazione di Madonna (Si esibirà il 18 maggio) come riportato da Repubblica è stato pubblicato da Live Nation Israel che ‘è fiera di annunciare che la regina Madonna sarà la protagonista di un’esibizione speciale durante l’Eurovision’.
Costo dell’operazione Madonna: circa 80 milioni di euro, compreso il cachet. Tutto pagato da Sylvan Adams, milionario israelo-canadese.